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"Credo sia il personaggio più oscuro e difficile tra quelli che ho sinora interpretato". Con queste parole Patrick Bruel, protagonista di uno dei film più discussi di questa 74ma edizione del Festival di Venezia, Una famiglia di Sebastiano Riso, ha descritto il suo controverso personaggio.
"Sono contento che Sebastiano abbia pensato a me per questo ruolo poiché mi ha permesso di mettermi ulteriormente alla prova lavorando molto su me stesso. Per entrare nel ruolo ho immaginato questo personaggio come un uomo che vede nel figlio un pericolo per la coppia", ha proseguito l'attore.
Ospite di CineCocktail, evento a cura della giornalista Claudia Catalli svoltosi nello spazio FEdS (Hotel Excelsior, sala Tropicana), anche il regista Sebastiano Riso, che ha dichiarato: "Questo film parla di una coppia legata in maniera viscerale. È una coppia che conduce un business terribile, ovvero la vendita illegale dei figli. Il tema è tratto da una triste realtà purtroppo radicata in Italia. Ovviamente abbiamo alleggerito l'approccio ai fatti narrati dando un senso poetico alla storia, altrimenti avremmo girato un film d'inchiesta e non era nostro obiettivo farlo".
"Sebastiano è una persona che ha un estremo bisogno di esigenza artistica e per me è stato straordinario incontrarlo. È un regista che lascia molta libertà all'artista", ha concluso Bruel cedendo la parola a Riso che ha ringraziato il protagonista e Micaela Ramazzotti, non presente all'incontro, "per il sostegno fornito sul set".