PHOTO
“Vogliamo incrociare i vostri occhi avidi di cinema”. Con questo proposito Ginella Vocca ha introdotto oggi la conferenza stampa di presentazione del MedFilm Festival, il festival del cinema mediterraneo, da lei presieduto, che si svolgerà dall’8 al 21 novembre a Roma presso il Cinema Savoy, il Macro Asilo, il Nuovo Cinema Aquila e lo Spazio Apollo Unici. Quest’anno il Med è giunto alla sua venticinquesima edizione, un traguardo importante dunque: “Compiamo un quarto di secolo celebrato in un momento complicato sia per l’Europa che per il Mediterraneo”.
Quattro i paesi focus: Tunisia, Spagna, Slovenia e Libano per una kermesse che si aprirà con il nuovo attesissimo film del regista palestinese Elia Suleiman Il paradiso probabilmente, vincitore della menzione speciale al Festival di Cannes 2019 e candidato palestinese agli Oscar 2020, e che ha un programma davvero vasto con novantaquattro film provenienti da trentasei paesi.
“Al centro di molti lungometraggi in concorso c’è il tema dell’identità, ma anche la questione della guerra attraversa trasversalmente la selezione sia in chiave d’attualità che indirettamente. E poi c’è il tema delle donne. Ci sarà un ampia rappresentanza delle registe dell’area e tante sono protagoniste di molti film”, dice il direttore artistico Giulio Casadei. Otto dunque i titoli in programma per il concorso ufficiale (Premio Amore & Psiche): il libanese All This Victory di Ahmad Ghossein, il siriano For Sama di Waad al-Khateab e Edward Watts, lo spagnolo The August Virgin di Jonàs Trueba, il turco A Tale of Three Sisters di Emin Alper, il greco The Miracle of the Sargasso Sea di Syllas Tzoumerkas, il danese Western Arabs di Omar Shargawi e i tunisini Tlamess di Ala Eddine Slim e The Scarecrows di Nouri Bouzid. Tutti film che saranno giudicati da una giuria composta da: il regista Pappi Corsicato, la storica Vanessa Roghi, il critico cinematografico Mario Sesti, la regista Paola Randi e il produttore Giovanni Pompili.
Mentre per il concorso cortometraggi, curato da Alessandro Zoppo, ci saranno venti film, provenienti da venti paesi del Mediterraneo e diretti da dieci registe e dieci registi.
Fuori concorso ci sarà l’anteprima italiana di Synonymes di Nadav Lapid (Orso d’oro all’ultimo festival di Berlino), lo sloveno Consequences di Darko Stante e Il sindaco del Rione Sanità di Mario Martone. Proprio Napoli sarà un’altra delle protagoniste di questa edizione con l’ospite d’onore Antonio Capuano omaggiato con La guerra di Mario e la partecipazione di Antonietta De Lillo e Pappi Corsicato. Una serata evento sarà poi dedicata a Pietro Marcello con le proiezioni di La bocca del lupo e Bella e perduta.
Spazio anche alle retrospettive e al cinema italiano. Grazie alla collaborazione di Biblioteche di Roma saranno proiettati tredici film che arrivano direttamente dall’archivio storico del Medfilm Festival, una sintesi geografica e poetica delle sezioni festivaliere. Con la vetrina Le Perle, si terrà invece un focus sul nostro cinema indipendente e i suoi autori (tra i film: Selfie di Agostino Ferrente, Noi di Benedetta Valabrega e Unfolded di Cristina Picchi). Infine il 15 novembre si terranno due masterclass con Pietro Marcello e il regista tunisino Nouri Bouzid. E in collaborazione con l’ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo il MedFilm ospiterà l’VIII edizione dei Lux Film Days a Roma, un evento all’insegna del grande cinema europeo contemporaneo.
“Con questo festival il Mediterraneo riprende la sua funzione di centro della civiltà e di scambio culturale e di bacino di conoscenze”, ha concluso infine Mariella Troccoli, Direzione Generale Cinema Ministero Beni Culturali.