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“Un’edizione partecipata e popolare con un programma che ha voglia di varcare il confine”.
Così i direttori Fabia Bettini e Gianluca Giannelli alla conferenza stampa di presentazione (“dopo tanti anni di nuovo all’Auditorium”) di Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni.
Dal 14 al 24 ottobre spazio dunque a tantissimi film dall’anteprima europea di Ghostbusters: Legacy (“un sequel perfetto per fare tornare la gente in sala e ritrovare il piacere di stare insieme”) in apertura, che si svolgerà all’Auditorium della Conciliazione (un nuovo spazio della Festa insieme al Cinema Savoy e alla Casa del Cinema), ai grandi autori internazionali: Kenneth Branagh, Céline Sciamma, Andrea Arnold, Louis Garrel e Mamoru Hosoda. E poi tanti incontri con le star più amate dai giovani: da Johnny Depp (17 ottobre) ad Achille Lauro e Frank Matano.
Petite Maman (c) Lilies Films 4Tra esordi e conferme anche tanti film di registi italiani: Dario Albertini, Fabio Mollo, Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher. E diversi restauri da Tutta colpa del Paradiso di Francesco Nuti ad Amore tossico di Claudio Caligari (“film che sconvolse perché raccontò il mondo dell’eroina in modo schietto e vero”). E poi gli omaggi alla regista albanese Xhanfize Keko, comunista e creatrice di film per bambini, e alla regista polacca Dorota Kędzierzawska.
Nuovamente una trilogia, ovvero Sempre più bello, terzo capitolo del teen dramedy Sul più bello portato al successo dalla Eagle; la prima produzione Amazon Original Italia dal titolo Anni da cane di Fabio Mollo; la nuova commedia dal titolo Una notte da dottore diretta da Guido Chiesa con protagonista un'inedita coppia: Diego Abatantuono e Frank Matano; e l’opera prima Un mondo in più di Luigi Pane.
Spazio anche all’animazione da Belle al nuovo film di Ari Folman (Where is Anne Frank?), il robottino Ron fino al sequel de La famiglia Addams 2. Tra gli eventi speciali anche Lizzy e Red di Denisa Grimmová & Jan Bubeníček, una bellissima favola animata in stop-motion sull'amicizia, e infine Time Is Up di Elisa Amoruso con Bella Thorne e Benjamin Mascolo.
Si rinnova la selezione di Sintonie, la nuova linea di programma pensata in collaborazione con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e con la Berlinale che raccoglierà quattro film di Venezia 78 (tra cui Atlantide) e tre film di Generation 14plus.
Dieci i film in concorso (“quest’anno abbiamo deciso di fare un concorso più stretto”). Unico italiano in gara è Anima bella di Dario Albertini, storia delicata di adolescenti. E poi Petite Maman di Céline Sciamma sul mondo dell’infanzia; Belfast di Kenneth Branagh, che è un viaggio nella memoria, l’opera seconda di Samuel Theis dal titolo Softie, sempre sull’infanzia.
Ci sono storie al femminile come Prayers for the Stolen della messicana Tatiana Huezo (alla sua prima prova nel lungometraggio) e Olga di Elie Grappe al suo esordio (già candidato per la Svizzera all’Oscar 2022 per il miglior film straniero) che porta con sé il messaggio rivoluzionario di una giovane ginnasta.
Infine il film d’animazione di Michaela Pavlàtovà, My Sunny Maad, sulla condizione della donna in Afghanistan; La Ruche di Christophe Hermans, una riflessione sulla vita e sulla morte; e The Justice of Bunny King della regista neozelandese Gaysorn Thavat e l’atteso anime di Mamoru Hosoda che dopo The Boy and the Beast torna ad Alice nella città con Belle.
Quattro i titoli fuori concorso: Souad del regista egiziano Ayten Amin; Cusp, il doc di Isabel Bethemcourt e Parker Hill; Futura, un’inchiesta collettiva svolta da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher, che ha lo scopo di esplorare l’idea di futuro di ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni incontrati nel corso di un lungo e La Croisade dell’attore e regista Louis Garrel che collabora ancora una volta con l’attrice Laetitia Casta in un racconto urgente, divertente e appassionato co-scritto dal leggendario sceneggiatore Jean-Claude Carrière, sull’alienazione degli adulti dalle preoccupazioni dei bambini che vogliono salvarsi.
Dieci i film di Panorama Italia, che saranno giudicati da una giuria composta da Paolo Genovese (Presidente), Riccardo Milani, Lucia Ocone, Anna Ferzetti e Tania Pedroni che assegneranno il Premio Raffaella Fioretta, sostenuto dalla Regione Lazio. Tra i titoli: Mancino Naturale di Salvatore Allocca con Claudia Gerini, il documentario di Maria Iovine, Corpo a corpo, una riflessione audace, all'insegna di una consapevolezza rivoluzionaria della femminilità e Takeaway, lungometraggio scritto e diretto da Renzo Carbonera, con Libero De Rienzo, Carlotta Antonelli, con Primo Reggiani e con la partecipazione di Paolo Calabresi e Anna Ferruzzo.
Quest’anno la giuria Alice My Movies per il premio Camera d’oro sarà composta da Dorota Kędzierzawska, Maryanne Redpath, Piera Detassis, Mauro Mancini, Paolo Calabresi, Andrea Pallaoro e Massimo Cantini Parrini.
C'è anche Emergency ad Alice nella Città, con Capitan Didier, cortometraggio nato dalla II edizione di "Una storia per Emergency": diretto da Margherita Ferri e scritto da Roberta Palmieri, il corto è interpretato da Miguel Gobbo Diaz, Salvo Adado e Dodi Conti e racconta la storia di un bambino di origine subsahariana che ha un sogno, costruire una barca tutta sua… fatta di cartoni per la pizza. Suo padre Amir, rider presso la pizzeria della signora Franca, porta ogni sera a casa una pizza per aggiungere un tassello al suo capolavoro. Ma una notte, durante le ore di servizio di Amir, una tempesta d’acqua distrugge la barca di Didier.
In questi giorni, inoltre, la giuria della terza edizione di Una storia per EMERGENCY, composta da Pedro Armocida (Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro), Fulvio Firrito (Rai Cinema), Nicola Giuliano (Indigo Film), Michela Greco (Emergency), Paola Minaccioni (attrice), Paola Randi (regista) e Marina Sanna (Rivista del Cinematografo, selezionatrice Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia) ha decretato il vincitore di quest'anno: Giuliano Cipollone, venticinquenne romano, con la sceneggiatura Bagnasciuga. “Siamo molto felici di premiare Bagnasciuga, una sceneggiatura che, forte di uno sguardo sensibile, restituisce un’originale ed elegante riflessione sul tema dell’inclusione attraverso interessanti suggestioni visive. In Bagnasciuga, l’interazione e il dialogo con l’altro diventano elementi di costruzione dell’identità di un protagonista emarginato, nella sua costante lotta per la sopravvivenza, in un precario equilibrio tra realtà e illusione”. La giuria ha voluto segnalare, inoltre, con una menzione speciale per la sua qualità e originalità, la sceneggiatura Petardi di Elena D'Ugo e Dama nera di Paolo Meli come terzo “finalista”.