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Sono tempi bui questi. O per dirla con le parole del nostro presidente del consiglio Conte, "è la nostra ora più buia". C'è però chi prova a dare una luce, una speranza, e a farci sentire meno soli e lo fa attraverso il cinema o meglio il 'Cinema da casa'.
Sale chiuse, ma palazzi illuminati. Così si cerca di far tornare a sognare gli italiani affacciati ai balconi grazie agli spezzoni dei loro film preferiti. L'iniziativa, partita da Alice nella città, la sezione autonoma e parallela della festa del cinema di Roma dedicata ai ragazzi e diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, fa diventare gli edifici delle città dei maxi schermi.
"E' tutto nato quasi per gioco - racconta Fabia Bettini -. I bambini ci dicevano che la città era spenta e silenziosa, allora insieme a Gianluca abbiamo deciso di illuminarla e abbiamo cominciato a proiettare dei film sulla facciata del palazzo di fronte al nostro in Via Po a Roma. Era talmente bello che abbiamo fatto delle foto, poi le abbiamo postate su Facebook e su Instagram e da lì c'è stata una grande condivisione. Poi parlando con alcuni amici registi, in particolare Silvia Luzi e Luca Bellino del film Il cratere, abbiamo deciso alcuni titoli di film da proiettare il giorno dopo e abbiamo dato un nome a quest'idea: 'Cinema da casa'".
Così ogni sera alle 22 si aprono le finestre e la città si illumina con i film che amiamo di più. Tutti possono seguire la diretta su Facebook, sono gli stessi spettatori a chiedere cosa vedere e chiunque ha la possibilità con un proiettore è invitato a partecipare all'iniziativa.
Una sfida, partita appunto da Roma, e precisamente nel Trieste-Salario (tra i vari quartieri che hanno aderito anche San Lorenzo, Centocelle, Monte Mario, e l'Appia), e che in pochissimo tempo ha preso piede non solo in altre città italiane come Torino, Pisa, Palermo, Firenze, ma persino a Manila, nelle Filippine, in Brasile e in Vietnam.