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Cinema tra contaminazioni del reale e politica, il nuovo volume della collana Frames pubblicato dalle Edizioni Fondazione Ente dello Spettacolo, è disponibile all’acquisto in libreria e online.
Scritto da Mirco Melanco e dedicato alla memoria del regista Luigi Di Gianni (1926-2019), il saggio indaga i legami tra il “cinema del reale” (ovvero l’atto che documenta la “vita colta in flagrante”, senza l’utilizzo di elementi precostituiti), la storia contemporanea e le altre scienze sociali per come si sono interconnessi con la politica, intesa come la scienza e l’arte del governare.
Cinema tra contaminazioni del reale e politica è un viaggio identitario all’interno del Ventesimo secolo che porta il lettore alla scoperta, alla rivisitazione o all’approfondimento di forme e modalità filmiche che hanno caratterizzato il percorso di alcuni autori cinematografici intimamente legati all’epoca in cui sono vissuti, al punto da aver lasciato una testimonianza e una memoria indelebile di un passato altrimenti perduto. Per Melanco, docente di Cinema del reale e Storia della sceneggiatura al DAMS dell’Università di Padova, il testo rappresenta l’esito di circa vent’anni di studi e corsi universitari in materie cinematografiche
Il saggio è costituito da cinque capitoli.
- Dal liberismo e dall’iniziativa privata del cinema delle origini al primo di film di propaganda in camicia nera. Un excursus tra Francia e Italia, dalla Belle Époque al pioniere milanese Luca Comerio, con un focus sul film Il grido dell’aquila.
- Il socialismo sovietico rivoluzionario. Politica, rivoluzione e cambiamenti culturali nell’Unione Sovietica, alla luce del cinema di Dziga Vertov.
- Il caso americano: l’iniziativa privata a stelle e strisce. Un lungo percorso che parte da Robert J. Flaherty e arriva a Frederick Wiseman, passando per lo sperimentalismo Underground, il Direct Cinema, il New American Cinema, la Pop Art e il cinema politico.
- L’identità nazionale europea nella cinematografia documentaria politica. Nel contesto della sperimentazione degli anni Trenta, i profili di John Grierson, Joris Ivens e Leni Riefenstahl.
- L’identità italiana dei localismi e dei microcosmi. Il cinema delle periferie, a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta: Luigi Di Gianni, Giuseppe Taffarel e Marcella Pedone.
Cinema tra contaminazioni del reale e politica fa parte di Frames, collana diretta da Mons. Davide Milani (Presidente della FEdS) in cui confluiscono sia studi di carattere scientifico, a firma di affermati studiosi e giovani ricercatori operanti nei maggiori atenei italiani, sia lavori di divulgazione, come dizionari, testi di critica cinematografica, saggi. Il Comitato scientifico include Roberto De Gaetano, Enrico Menduni, Emiliano Morreale, Elena Mosconi, Guglielmo Pescatore e Francesco Pitassio.
Il volume è disponibile all’acquisto in libreria e online al costo di 20 €.
Mirco Melanco (DAMS Università di Padova) insegna Cinema del reale e Storia della sceneggiatura ed è responsabile scientifico dei laboratori per la realizzazione di documentari e di sceneggiatura applicata. Dal 1991 ha prodotto oltre 300 tra videosaggi e videotesi negli ambiti dei laboratori di videoscrittura universitari da lui gestiti, ricevendo numerosi premi e tre menzioni onorarie dai Presidenti della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano.
Dal 1990 si interessa di scrittura cinematografica e storia degli sceneggiatori italiani (L’anticonformismo intelligente di Rodolfo Sonego, Edizioni Fondazione Ente dello Spettacolo, 2010), di cinema come fonte di Storia, di paesaggio antropomorfico nel cinema (Paesaggi Passaggi Passioni. Come il cinema italiano ha raccontato le trasformazioni del paesaggio dal sonoro a oggi, Liguori, 2005), di cinema indipendente americano (Andy Warhol il cinema della vana vita, Lindau, 2006), di cinema e politica, di studi basati su macro campioni filmici e di micro storie del cinema.
Cinema tra contaminazioni del reale e politica fa parte del progetto di ricerca di sviluppo dipartimentale (2018-2022) Traveling Identities, insieme alla monografia Marcella Pedone: viaggio identitario nei mondi di un’Italia perduta (testo scritto a quattro mani con Romina Zanon, Casadei Libri, Padova, 2020).
Come sceneggiatore e regista ha realizzato documentari e videosaggi presentati e premiati in vari festival, oltre a numerose videoinstallazioni per mostre internazionali. Dal 2013 è membro del consiglio direttivo dell’ISBREC e dal 1990 scrive su «Protagonisti» rivista bellunese di storia e cultura contemporanea.