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“Se vogliamo capire come sta cambiando il mondo della settima arte, dobbiamo analizzare le tendenze dei giovani, grandi consumatori di film e contenuti audiovisivi. Solo uno su cinque va al cinema più di una volta al mese, gli altri utilizzano mezzi diversi, come gli smartphone”. Così Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica Sociale all'Università Cattolica e coordinatore scientifico del Rapporto Giovani, apre la conferenza I giovani e il cinema. Presenza in sala, i generi preferiti, le serie tv, la fruizione in rete. I dati del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo.
L’incontro si svolge nella Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior, nello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo al Lido di Venezia. Modera Lorena Bianchetti, conduttrice di A sua immagine su RaiUno. Intervengono Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e Massimo Locatelli, professore associato di Cinema, Fotografia, Televisione, Filmologia e Storia dei media audiovisivi della Facoltà di Lettere Università Cattolica di Milano.
Il Rapporto Giovani è stato promosso dall’Istituto Toniolo con il sostegno della Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo. L’indagine è stata commissionata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, ed è stata condotta su un campione di 2045 giovani tra i 20 e i 34 anni. I risultati dimostrano che i Millenials vorrebbero andare di più al cinema, ma il prezzo del biglietto e la difficoltà, talvolta, di raggiungere le sale, rappresentano una barriera.
“L’iniziativa del mercoledì a due euro voleva rispondere a questa esigenza. Il problema è che tutti i film hanno lo stesso prezzo, dalla grande produzione alla piccola realtà”, afferma Nicola Borrelli.
Dalla ricerca emerge che il genere preferito è la commedia. “I giovani sono grandissimi consumatori. Chi segue Checco Zalone può anche andare a vedere Dunkirk. La commedia è un evento di gruppo, che spinge più persone a volersi divertire. Per chi è curioso esistono molte piattaforme per scoprire nuove opere”, spiega Massimo Locatelli.
Le serie tv sono ormai più seguite dei lungometraggi e in molti si interrogano sul futuro delle sale cinematografiche, che “sono state a lungo riempite da persone di tutte le età. Se davanti alla televisione, a un pc o tablet capita spesso di essere da soli, la visione del film in sala è molto più comunemente un evento collettivo con un valore relazionale condiviso”, prosegue Rosina. “Con i ragazzi bisogna sperimentare, trovare sempre nuove soluzioni”.
I risultati della ricerca sono consultabili su www.rapportogiovani.it
Di seguito, alcuni dati nel dettaglio:
GENERI
Il genere preferito dei film è la commedia, che conquista oltre un intervistato su quattro (21,5%), con forte concordanza tra uomini (20,2%) e donne (22,8%). In seconda posizione c'è il thriller/suspense (17,5%), con spiccata differenza tra maschi (20,5%) e femmine (14,4%), e in terza posizione il fantasy (14,5%), con valori simili fra maschi (15,3%) e femmine (13,6%). Quarto posto per il genere avventura (11,8), apprezzato più sul versante maschile (15,4%) che femminile (8,1%).
Con il genere comico (indicato dal 9,1%) si torna su livelli simili tra uomini (9,6%) e donne (8,5%), idem per l'horror (8,3% complessivamente; maschi: 8,2%, femmine: 8,4%). Il genere drammatico (6,3%) fa muovere soprattutto le corde emotive femminili (8,3%, contro il 4,4% dei maschi).
Netta, invece, la differenza sul genere sentimentale, scelto dal 6,3% complessivamente, ma da appena l'1,9% dei maschi e dal 10,2 delle femmine. Molto più basse le percentuali degli altri generi.
SERIE TV
La visione delle serie TV/fiction ha superato quella dei film tra i giovani italiani, anche se in realtà esiste una forte sovrapposizione tra i due tipi di intrattenimento. Per il 35,4% degli intervistati non c'è una prevalenza, mentre per il 30,5% prevale la visione di film e per il 34,1% le serie.
Non guarda mai le serie il 5,6% degli intervistati, mentre il 19,2% le guarda raramente. Tra chi guarda le serie, il 36% usa esclusivamente la televisione; il 21,3% pur usando altri device le vede più spesso in tv; il 19,1% non ha una modalità prevalente, mentre il 23,6% usa soprattutto pc/table/smartphone.
Complessivamente, quasi il 40% degli intervistati paga un canone per la visione delle serie tv. Più specificamente: il 12,9% paga un canone che ha la visione delle serie come motivazione principale, mentre il 25,8% dispone di un pacchetto generale che comprende anche le serie tv.
LA SALA
Circa i due terzi degli intervistati (66,3%) apprezzano la versione più avanzata e ricca dell'intrattenimento cinematografico, quella della sale multiple, ipertecnologiche e dotate di molti servizi. Uno su tre continua, però, a preferire l'ambiente più rilassato delle piccole sale. I multiplex sono apprezzati soprattutto dai più giovani, è infatti preferita da tre under 25 su quattro (75,5% contro 61,4% degli over 25). La percentuale più elevata di preferenza delle sale piccole è invece raggiunta tra i laureati (42,9% contro il 29,1% dei diplomati e il 35,6% di chi si è fermato alla scuola dell'obbligo).
Tra gli stessi giovani esiste anche una distinzione tra chi intende il cinema soprattutto come un divertimento e passatempo (36%), chi soprattutto come intrattenimento in relazione con gli altri (39,8%) e chi invece apprezza soprattutto l'aspetto culturale e di arricchimento personale (24,2%).
Sul futuro del cinema in sala, provando a lanciare lo sguardo oltre alla propria generazione, i giovani appaiono divisi. Per il 53% la visione in sala manterrà una propria funzione e un proprio fascino anche in futuro, mentre il 47% pensa che più verosimilmente i film si guarderanno privatamente online e su dispositivi ipertecnologici (chi però è pienamente convinto della fine della fruizione in sala è solo il 10,9% degli intervistati). E' interessante notare come a credere nel futuro della fruizione in sala siano soprattutto i più giovani (55,8% tra gli under 25 contro il 51,5% degli over 25) e i laureati (58,2%, contro il 53,4% dei diplomati e il 47,5% di chi ha titolo più basso).