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(Cinematografo.it/Adnkronos) - “Avevo bisogno di fare incontrare il Totò bambino di Nuovo Cinema Paradiso con il Totò adulto. Ci ho pensato, ho fatto un mio percorso di consapevolezza. La gloria è prova, siamo tutti bravi ad accettare la gloria, ma essa si vede soltanto nella prova. Non avevo avuto, fino a un anno fa, il coraggio di parlare del mio problema con Tornatore. Questo per me è un punto di ripartenza e ho avuto anche la fortuna di lavorare con Mauro Mancini, un regista formidabile”.
Lo dice Salvatore Cascio, il bambino protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, durante la presentazione di A Occhi Aperti, il cortometraggio sulla condizione della retinite pigmentosa da cui è affetto, una malattia ereditaria che col tempo può portare alla cecità e che colpisce circa una persona su tremila. Il corto andrà in onda su Rai1 e RaiPlay dal 12 dicembre, durante il periodo della campagna Telethon.
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Realizzato da Movimento Film con Rai Cinema per Fondazione Telethon, il corto è stato girato negli stessi luoghi in cui trentatré anni fa erano avvenute le riprese del film premio Oscar, creando così un gioco di rimandi visivi ed emotivi con l’opera di Tornatore. Ed è proprio Totò che nel cortometraggio ci racconta in prima persona la sua condizione, che cosa vuol dire perdere la vista e ritrovarsi in un labirinto emotivo dal quale cerca di uscire con tutte le proprie forze.
“E’ stata una batosta – racconta - apprendere di essere affetto da questa che non chiamo malattia ma condizione, sono stati anni difficili. Per un bambino di 12 anni è difficile metabolizzare e accettare tutto questo. L’ho fatto con il tempo, con le mie lacrime, con i miei attributi e con i miei sacrifici. Nelle mie condizioni attuali riesco a vedere solo un flusso di luce al centro dell’occhio, una situazione invalidante. Chi soffre della stessa condizione deve credere nella ricerca, ma accettarla e andare avanti. Nella vita quotidiana – aggiunge - sono abbastanza autonomo, ma ci sono tante cose che non posso fare: sono ripartito, apprezzo la vita per quello che mi dà, non è semplice ma si può fare. A breve uscirà il mio libro dove Peppuccio (Tornatore) mi farà la prefazione. Mi piacerebbe fare ancora cinema - conclude - Ed essere testimonial per chi ha bisogno, come Bebe Vio, Annalisa Minetti, Andrea Bocelli e Alex Zanardi”.