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Il critico cinematografico Steve Della Casa, autore di numerosi saggi e volumi, firma la sua nuova opera A fil di spada – Pirati e spadaccini nel cinema italiano, scritta con la partecipazione di Nico Parente. Il libro è edito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, nella collana FRAMES.
A fil di spada ripercorre e ricostruisce cinquant’anni di cinema italiano che hanno dato origine al filone di cappa e spada made in Italy. Il volume si basa sull’attenta analisi di ogni pellicola, ma soprattutto su una serie di testimonianze e di interviste raccolte negli anni dall’autore, che consentono di conoscere il vero modo con il quale questi film erano fatti, pensati, realizzati e prodotti.
Uno sguardo inedito su un aspetto importante della storia dei film italiani, sul quale manca qualsiasi approfondimento critico e conoscitivo. È un libro divertente da leggere e che può incuriosire.
Le schede tecniche sono molto accurate e permettono di far luce su registi che sono stati dei maestri degli effetti speciali, in grado di creare coreografie spettacolari. Molte delle pellicole di cui si parla nel libro sono ormai delle rarità o sono diventate patrimonio delle cineteche, e vengono inserite nel palinsesto mattutino o pomeridiano delle televisioni.
Nel libro si racconta che le location più utilizzate per i film di cappa e spada italiani sono state il lago di Garda, Venezia, e la costa del Lazio, da Nettuno a Caldara.
Si parla di registi che, nel tempo, si sono anche cimentati con generi non proprio autoriali, come Blasetti e Sollima. Alcuni sono poi passati all’horror, altri al western. Molti erano pionieri che sono diventati maestri.
Il libro sarà disponibile nei punti vendita dal 22 febbraio 2018 e può essere acquistato anche collegandosi al sito della Fondazione Ente dello Spettacolo.