PHOTO
"Volevamo fare qualcosa che racchiudesse non solo il momento brutto di oggi, ma anche l'eccellenza, la generosità e la bellezza del nostro paese".
Con questi presupposti Paolo Del Brocco di Rai Cinema ha deciso di realizzare Io sono... Italia, un corto per non dimenticare le vittime del Covid, che andrà in onda il 18 marzo su Rai1, Rai2, Rai3, Rai Play, Rai Cinema Channel e probabilmente anche su Tv2000.
Prodotto da Rai Cinema e dall'Associazione Cultura Italiae e in collaborazione con Rai Teche, con il patrocinio del Ministero della Cultura e di Rai per il Sociale, il corto racconta, attraverso le voci di alcuni dei più importanti attori italiani, come anche in questi difficili mesi di pandemia le bellezze e le eccellenze del nostro Paese siano riuscite a sopravvivere e a emergere.
Tante le voci narranti: Elena Sofia Ricci, Claudia Gerini, Paolo Briguglia, Lino Guanciale, Vinicio Marchioni, Flavio Insinna, Enrico Lo Verso, Francesco Montanari e Andrea Delogu, Massimo Ghini, Cristiana Capotondi, Valentina Lodovini, Beppe e Anita Fiorello. E un compositore d'eccezione: il maestro Giovanni Allevi che ha donato il brano originale che fa da colonna sonora al corto.
Giovanni Allevi"Tutto è iniziato da una musica - racconta Allevi-. Nel primo lockdown avevo appena terminato il brano per pianoforte Kiss me again, che si muove tra buio e luce e tra i sentimenti contrastanti che tutti stiamo vivendo in questo periodo. Il risultato è da brividi: la Rai ripropone le immagini della nostra storia".
E Mauro Berruto, che ha lavorato ai testi, aggiunge: "Ci sono cose che vanno scritte e raccontate mentre succedono. Dobbiamo tornare a quell'incredibile mix di emozioni che abbiamo provato la scorsa primavera prima che la nostra vita cambiasse. Ho provato a immaginare quello che il nostro paese possiede e che pochi altri hanno".
Infine Angelo Argento, il presidente di Cultura Italiae, dice: "E' un piccolo omaggio agli italiani. Siamo stati sorpresi dalla loro capacità di reazione. E' dedicato a loro, che hanno saputo rispettare quel primo lockdown durissimo, e a coloro che hanno sacrificato la propria vita per aiutare gli altri: i tanti medici e operatori sanitari".