Il rapporto fra cinema e nuove tecnologie è sempre più compatto. In particolare il cinema americano lavora alla produzione di film in cui si fa un ampio uso del digitale. Il cinema si è evoluto fino a diventare un'industria complessa, un sistema produttivo globale. Oggi, tutti gli elementi dell'industria cinematografica stanno mutando: dal finanziamento alla produzione alla distribuzione, alla fruizione da parte del pubblico. Ormai le nuove tecnologie, nella forma di hardware, software e reti, sono massicciamente entrate nella produzione: Zemeckis diceva che ormai gli attori sono abituati a recitare in spazi "blu" senza alcun riferimento alla realtà e a ritrovarsi poi inseriti in paesaggi fantastici o creati dal computer, con la naturalezza dell'attore in carne ed ossa che, così, si trasforma quasi in un attore virtuale.
In America sono state create delle vere e proprie agenzie di casting virtuale; vi si possono noleggiare modelli e modificarli, si possono adattare i software sulla figura reale di un attore fino a trasformarlo e a farlo diventare qualcun altro o qualcos'altro. Il rischio è che, senza rendersene conto, diventi "il modello dominante".
In Italia, Cinecittà Holding organizza il Digital Entertainment Conference. Nel 2005 c'è stata la seconda edizione dedicata all'industria dell'intrattenimento interattivo e dei nuovi media. Due giorni di confronto e dibattito, riservati agli operatori del mondo digitale, per conoscere, attraverso testimonianze i nuovi modelli di business e di remunerazione della catena del valore che passa dai produttori, agli aggregatori e ai distributori di contenuti digitali. Spazi di incontro e sale di presentazione sono a disposizione ai professionisti del cinema per presentare soluzioni, progetti e servizi innovativi legati al mondo dell'intrattenimento digitale. Le nuove tecnologie digitali stanno rivoluzionando il modo in cui la gente accede alle informazioni e fruisce dei servizi di intrattenimento. Film, video, musica, dati di ogni genere sono oggi disponibili in formato digitale. Questo significa che possono essere archiviati, trasportati su dispositivi mobili e consultati ovunque e in qualsiasi momento. Tra tutte le nuove tecnologie a disposizione nell'industria digitale, lo sviluppo delle reti promette di essere il mezzo che permetterà una rapida evoluzione nell'universo cinematografico. Non solo per quanto riguarda la produzione ma anche per la distribuzione e la fruizione di film da parte del pubblico. Le nuove tecnologie non intervengono solo nella produzione ma anche nella stessa pellicola: la celluloide sta cedendo il passo al digitale. All'orizzonte ci sono tecnologie avanzatissime di compressione di immagini: gli studi cinematografici stanno diventando sempre più "virtuali" e la Rete stessa si sta trasformando in un vero e proprio studio cinematografico. La vera industria cinematografica, per eccellenza quella californiana, è cablata con linea ad altissima velocità; questo significa che non importa dove ci si trova con la telecamera e con l'attore: si può lavorare in Rete, trasmettere dei file e lavorare indipendentemente dalla situazione logistica.
Il vero impatto della rivoluzione digitale con il cinema avviene sul modello produttivo; a cambiare sono le metodologie, le tecniche, il linguaggio e anche le professionalità. Si va, dunque, verso l'integrazione di diversi apparati produttivi: questo lascia pensare che le nuove tecnologie giochino un ruolo di innovazione di linguaggio con influenze estetiche tra i due universi, quello cinematografico e quello informatico. La questione è abbastanza nota perché il tema della convergenza dei settori è sotto gli occhi di tutti: telematica, informatica, mondo dello spettacolo hanno ormai già da tempo trovato delle modalità di dialogo in questa "information-communication-technology" (ICT). Più che di integrazione tra i diversi modelli produttivi, video, audio, multimedia, conviene forse parlare di quello che sta accadendo adesso prendendo spunto da una serie di input (interattività, potenzialità di certi strumenti di produzioni di tipo digitale). Si stanno modificando l'aspetto linguistico e la forma di narrazione. Da una parte, dunque, abbiamo un cinema che assume delle modalità narrative tipiche del mondo della multimedialità - un film, quindi, che spezza la linea del tempo e dello spazio - e, dall'altra, vediamo come la multimedialità stia assorbendo l'eredità dell'industria del cinema avendo una sempre maggiore attenzione al ritmo, al personaggio, al sonoro e a un certo tipo di editing.