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Parasite di Bong Joon-ho si aggiudica la Palma d'Oro del 72° Festival di Cannes.
E' il primo film della Corea del Sud (sarà distribuito in Italia da Academy Two) a vincere il Festival di Cannes, "vendicando" in un certo modo l'inspiegabile assenza dal palmares dello scorso anno dello splendido Burning, diretto da Lee Chang-dong.
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Altra curiosità su Bong Joon-ho: due anni fa era presente in concorso con Okja, tra gli ultimi film targati Netflix a mettere piede sulla Croisette.
https://www.cinematografo.it/photogallery/la-premiazione-di-cannes-2019/
Tra i grandi assenti del palmares di quest'anno (Tarantino, Malick) spicca il nome del cinese Diao Yinan, che con The Wild Goose Lake ha realizzato uno tra i film più belli del concorso.
Stessa sorte toccata al nostro Marco Bellocchio, che con Il traditore ha convinto la critica ma non la giuria presieduta da Alejandro González Iñárritu e composta da Enki Bilal, Robin Campillo, Elle Fanning, Yorgos Lanthimos, Maimouna N'Diaye, Paweł Pawlikowski, Kelly Reichardt e Alice Rohrwacher: settima volta in concorso a Cannes per Bellocchio, settima volta rimasto a bocca asciutta.
Tre dei quattro film diretti da registe donne sono presenti nel palmares: Atlantique di Mati Diop (prima regista donna di colore in gara nella storia del Festival) si aggiudica il Grand Prix, Céline Sciamma vince il premio per la migliore sceneggiatura grazie a Portrait de la jeune fille en feu, da lei anche diretto, mentre Emily Beecham viene premiata come migliore attrice per Little Joe di Jessica Hausner.
https://www.cinematografo.it/recensioni/atlantique/
https://www.cinematografo.it/recensioni/portrait-de-la-jeune-fille-en-feu/
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I fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne vincono la Palma per la migliore regia con Le Jeune Ahmed
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Il Premio della Giuria viene assegnato in ex-aequo a Les Misérables, opera prima di Ladj Ly, e a Bacurau di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles.
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https://www.cinematografo.it/recensioni/bacurau/
Come da previsioni, poi, Antonio Banderas è il miglior interprete maschile grazie a Dolor y Gloria di Pedro Almodóvar, che anche stavolta manca la vittoria della Palma d'Oro.
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Il palestinese Elia Suleiman ottiene una menzione speciale dalla giuria per It Must Be Heaven.
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La Camera d'Or per la migliore opera prima va a Nuestra Madre di César Díaz, presentato alla Semaine de la Critique.
La Palma d'Oro per il miglior cortometraggio va a The Distance Between Us And The Sky di Vasilis Kekatos.
https://www.cinematografo.it/photogallery/red-carpet-finale-cannes-2019/