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Positivi, ma non troppo. Sono i dati forniti dall’Osservatorio Audiovisivo Europeo (EAO) sull’andamento dell’esercizio cinematografico del Vecchio continente. Presentato in occasione del 65° Festival di Berlino, il rapporto evidenzia un leggero incremento (0,6%) nel 2014 del numero dei biglietti venduti rispetto a quelli dell’anno precedente, nello specifico 911 milioni contro 906. Un risultato in controtendenza rispetto a recente passato, ottenuto grazie alla straordinaria performance di Francia e Spagna.
Tuttavia, come nel 2013, i 2/3 dei mercati europei hanno registrato una flessione, mentre l’incremento dei biglietti venduti ha riguardato appena 9 dei 27 paesi dell’Unione. Nel dettaglio, la crescita molto evidente di Francia (+14,8 milioni, +7,7%) e Spagna (+10,5 milioni, +13,6%) è dipesa dalla forte ripresa del prodotto nazionale, tornato ad occupare quote di mercato importanti, tra le più alte degli ultimi 30 anni. Bene anche l’Europa dell’Est, guidata da Polonia (+11,2%), Slovacchia (+10,8%), Romania (+10,5%), Ungheria (+8,4%) e Repubblica Ceca (+4,5%). Sorride anche il Belgio (+0,8%), mentre le flessioni più significative hanno riguardato Germania (-8 milioni; -6,1%), Regno Unito (-8 milioni; -4,9%) e Italia (-6,5 milioni; -6,1%).
Fuori dall’Unione Europea, la Federazione Russa conferma di essere il secondo mercato del vecchio Continente con 175 milioni di biglietti venduti (+1% rispetto al 2013). Impressionante anche la crescita della Turchia: +22%, con 61,4 milioni di biglietti venduti nel 2013.