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Dopo l’annullamento dell’edizione del 2020, dal 6 al 17 luglio la Croisette torna a essere la capitale del cinema mondiale: appuntamento mai come quest’anno attesissimo da tutti gli appassionati, la 74a edizione del Festival di Cannes, che rappresenta un evento fondamentale per la ripartenza del settore, è al centro della cover story del numero di luglio-agosto della Rivista del Cinematografo (disponibile dal 1°luglio e acquistabile al link www.cinematografo.it/riviste/ o scrivendo a abbonamenti@entespettacolo.org
Un’edizione che, come racconta Angela Prudenzi, vedrà la presenza di molte donne, più attrici che registe, con Lea Seydoux protagonista di ben tre film in concorso: “In The Story of My Wife della regista Ildikò Enyedi, un melodramma, d’amore e morte come si conviene, l’attrice francese tratteggia una giovane dalla personalità misteriosa pericolosamente in bilico tra la fedeltà totale e la libertà della passione”.
Non manca l’Italia: Tre piani di Nanni Moretti in Concorso e tra Semaine de la Critique e Quinzaine des Réalisateurs ci sono conferme e rivelazioni, dal ritorno di Jonas Carpignano con A Chiara e le opere prime Piccolo corpo e Re granchio (“Sotto i riflettori di alcuni festival specializzati in work in progress – scrive Prudenzi - quest’opera prima promette di portare il cinema italiano in una dimensione finora ad esso sconosciuta”). Fino alla Palma d’Onore a Marco Bellocchio, che presenterà il suo nuovo documentario Marx può aspettare.
Un Festival che è anche territorio di ricerca e luogo di scoperte, come spiega Paolo Bertolin nella sua ricognizione sui titoli più sorprendenti della selezione: “Tra le scommesse Kirill Serebrennikov, prominente artista del teatro e del cinema russo e il giapponese Ryûsuke Hamaguchi”.
Niente Covid movie, tanto cinema post Coronavirus: il lavoro sul nuovo immaginario collettivo è già iniziato. Gianluca Arnone indica alcuni titoli della selezione con cui decifrare queste “inquietudini pandemiche”, da The Innocents di Eskil Vogt e i suoi bambini demoniaci a Les Intranquilles di Joachim Lafosse con protagonisti compulsivi psicotici.
E, per avvicinarsi a questa edizione della ripartenza, ricordiamo i fasti del passato, con Paolo Baldini che rievoca i divi che hanno infiammato la Croisette, da Marilyn Monroe a Robert Mitchum: “E se il peggio si può dire passato, allora ecco che i festival accanto alle funzioni tradizionali ne devono aggiungere un’altra, in fondo la più importante: moltiplicare il sogno bisogno di cinema e porgerlo allo spettatore stralunato e rinato. Nessun festival al mondo, come Cannes, vende/vendeva bene la sua merce, conosce/conosceva il linguaggio globale, sa/sapeva fare mercato, conciliare gli affari, oliare la distribuzione. E nel contempo raccogliere i sussurri della produzione d’autore”.
Oltre la cover story
Tra le recensioni del mese, First Cow, il western di Kelly Reichardt che ha incantato i cinefili e che sarà disponibile su MUBI, e Black Widow, il nuovo film Marvel attesissimo dagli spettatori di tutto il mondo. Mentre per il consueto approfondimento critico sulle serie tv, da non perdere Solos, nuova produzione Amazon con cast all stars, e Generazione 56k, che segna l’approdo dei The Jackal nella serialità.
Anche nel numero di luglio-agosto, lo spazio dedicato alla formazione dei giovani spettatori con Sapere Vedere, aperta dal nuovo appuntamento di “Un metodo da inventare", in cui Simona Busni approfondisce questioni aperte sulla didattica del cinema. Proseguono le collaborazioni con Scelte di classe e Orientaserie, per accompagnare e guidare i ragazzi nella visione di film e serie tv.
Come sempre spazio alle rubriche: Gianni Riotta legge l’attualità attraverso la lente di Zazie nel metrò, capolavoro di Louis Malle del 1960; Nadia Terranova immagina un possibile adattamento cinematografico per i romanzi della “Saga di Lisbona” di Romana Petri; nei giorni degli Europei di calcio, Giacomo Poretti consiglia di rivedere Febbre a 90°; e Bruno Fornara scrive sull'importanza del ruolo delle attrici e degli attori dal cinema muto a oggi.
E di ripartenza scrive, nel suo editoriale, mons. Davide Milani (presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo e direttore della Rivista del Cinematografo), commentando il successo della quarta edizione di Castiglione Cinema – RdC incontra, tenutasi dal 17 al 19 giugno: “Se nella scorsa edizione, svolta comunque in pandemia e nelle stesse difficili condizioni, si respirava un’aria di ingenuo ottimismo per la riacquistata “libertà” (come se bastasse poter tornare in piazza per dire che l’emergenza era finita), in questo anno 2 DC (DopoCovid) ogni gioia, ogni scoperta, ogni entusiasmo ha avuto un tono molto più prudente, riflessivo, desideroso di maggiore ancoramento con la realtà, con le paure sperimentate e con quanto ciascuno ha maturato nella conoscenza di sé e del mondo in questa prova. Come se la festa potesse risultare vera solo se in grado di dire qualcosa di autentico ai timori vissuti nel lungo inverno della nostra pandemia”. E annuncia la seconda edizione di Lecco Film Fest, dal 29 luglio al 1° agosto: “accingendoci a celebrare nei prossimi mesi, in questo tempo di prova, il 75° compleanno della Fondazione, riteniamo questo impegno ancora più necessario”.