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“Churchill diceva che il pessimista vede difficoltà in ogni opportunità, mentre l'ottimista vede opportunità in ogni difficoltà. È con l’atteggiamento dell’ottimista che ho accettato questo compito, convinto dell’importanza di riportare questo evento nell’universo Festa, in nome di tre parole chiave: discontinuità, sia per quello che riguarda il passato sia per quello che attiene altre realtà simili; qualità e varietà. Ho chiesto di eliminare tutte le sezioni, a parte Alice, di ridurre drasticamente il numero di film, saranno massimo 30-35, tutti diversi tra loro, dal documentario all’animazione, dal film d’autore a quello mainstream, dalle opere prime ai registi affermati. Un evento che mi sento di poter suddividere in tre fasce: quella dei film, quella delle retrospettive e quella a cui forse tengo di più, relativa agli Incontri”.
Il direttore artistico della Festa del Cinema di Roma, Antonio MondaCosì Antonio Monda – il nuovo direttore artistico della Festa del Cinema di Roma – svela le prime novità concernenti la decima edizione della kermesse, prevista dal 16 al 24 ottobre e organizzata da Fondazione Cinema per Roma, presieduta da Piera Detassis: “Compiamo 10 anni e vorrei ci fosse uno sguardo diverso sia su quello che è la Fondazione sia su quello che rappresenta la Festa – dice Detassis -. Lo sforzo è quello di provare a raccontare il cinema nell'arco di tutto l'anno, sovvertire le regole lavorando in continuità e raccontando il cinema,la fiction, il cinema per ragazzi, arrivando a due momenti apicali, la Festa del Cinema a ottobre e quella della Fiction a novembre. La mission della Fondazione è quella di formare un nuovo pubblico, di proporre un incontro ravvicinato. In tal senso, l’accordo con Anec Lazio ci permetterà di coprire tutti i quartieri della città, in nome di una convinzione che vuole la sala quale luogo ancora centrale nel processo di fruizione. E senza dimenticare il mercato, con Business Street e Cinema Network, da Via Veneto a Piazza della Repubblica, con le Terme di Diocleziano quale sede centrale”.
Il Presidente di Fondazione Cinema per Roma, Piera DetassisGià fissata la data della conferenza stampa (29 settembre) in cui sarà svelato per intero il programma della Festa, Antonio Monda ha voluto però anticipare alcune cose: “Ci sarà una retrospettiva su Antonio Pietrangeli, realizzata in collaborazione con Luce Cinecittà e MoMA, dove sarà ospitata il mese successivo. Per quanto riguarda gli incontri, invece, ne faremo uno con Wes Anderson e la scrittrice premio Pulitzer Donna Tartt, un altro con Joel Coen e la moglie Frances McDormand, un altro ancora con William Friedkin, che parlerà di un regista italiano vivente, poi Renzo Piano, che ci parlerà del legame tra cinema e architettura e Paolo Sorrentino, che presenterà per la prima volta un inedito e ci parlerà dei film della sua vita. Ospiteremo poi un duetto di Carlo Verdone e Paola Cortellesi, e organizzeremo un grande omaggio a Pier Paolo Pasolini, curato da Mario Sesti, in occasione del quarantennale della sua tragica morte. Infine, ho chiesto a tutto il comitato di selezione di scegliere un film ciascuno, un titolo che secondo loro è stato sottovalutato, o dimenticato, insomma un film della storia del cinema che valga la pena rivalutare: il mio sarà Gli ultimi fuochi di Elia Kazan, film meraviglioso”.
Tornando alla Selezione Ufficiale che, come detto, ospiterà un massimo di 35 titoli, al termine di ogni proiezione il pubblico potrà votare per un film che concorrerà all’assegnazione del Premio del Pubblico BNL. Ed è proprio il pubblico, dunque, a tornare centrale nelle intenzioni degli organizzatori, come si evince anche dalle parole del sindaco di Roma, Ignazio Marino, e dal ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini: “Mi sembra di poter dire che la Fondazione Cinema per Roma stia effettuando un percorso che, riportando l’evento alla dimensione di Festa, voglia in qualche modo tornare alle intuizioni che furono del compianto Renato Nicolini”, dice Marino, mentre Franceschini si concentra sulla volontà di svincolarsi “dal dualismo che per troppo tempo ha condizionato una rivalità inutile con Festival come quelli di Venezia e Torino. Un paese che può fare sistema deve saper far coesistere differenti manifestazioni e Roma, che si riappropria della sua originaria peculiarità, riuscirà a coinvolgere anche quei grandi registi che, magari, non hanno interesse a partecipare a un concorso”.
Il ministro dei Beni culturali Dario FranceschiniLa “non competitività” della manifestazione non preclude però la curiosità intorno alla percentuale di anteprime mondiali che la Festa del Cinema saprà ospitare: “Il paletto fissato sarà quello delle prime europee, anche se per qualche titolo chiederò deroghe eccezionali come anteprima italiana”, spiega Monda, che aggiunge: “Ci saranno certamente anche anteprime mondiali, ma il ragionamento che mi muove è quello che privare questo pubblico di un film passato magari al Festival di Telluride mi sembra una follia. Soprattutto farlo in nome di un presunto orgoglio con cui poter annunciare di avere un’anteprima mondiale”. E tornando al discorso della “qualità”, Monda è categorico: “Detesto il concetto di quota, applicato a qualsiasi ambito. In tal senso, i film italiani che sceglieremo ci saranno solamente perché belli, non perché realizzati in casa nostra, anche perché sono convinto che il cinema italiano si aiuti con la selezione”.
Infine, capitolo budget: “Quello che ho a disposizione io per fare la Festa è di 3,6 milioni di euro, un terzo di quello che ha disposizione la Mostra di Venezia. Poi, naturalmente, la Fondazione ha a disposizione altre cifre per gli eventi lungo tutto il corso dell’anno”, dice ancora Monda.
Quello della Fondazione Cinema per Roma è di circa “8 milioni di euro, al quale andrà ad aggiungersi anche quello per la fiction. Poi c’è l’apporto di partner privati, come Bnl, nostro main sponsor da quando abbiamo iniziato, poi altri ancora che si aggiungono anche in ottica di scambio merci”, spiega Lucio Argano, Direttore Generale della Fondazione Cinema per Roma.