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Una storia del cinema firmata dalla Cineteca di Bologna, fatta di grandi classici e rarità da scoprire, ma sempre nelle migliori versioni restaurate.
Il Cinema Ritrovato arriva a casa degli spettatori, e diventa Il Cinema Ritrovato fuori sala: il nuovo progetto che la Cineteca di Bologna lancerà venerdì 18 dicembre, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e del main partner Gruppo Hera.
Non meno di 15 film al mese da vedere senza limiti di giorni o di orario, al costo di 15 euro (ridotto 12 euro per gli Amici della Cineteca di Bologna e i possessori della Card Cultura del Comune di Bologna), su MYmovies. E ogni 30 giorni un programma tutto nuovo, con altri nuovi film.


“90 anni fa le prime cineteche nel mondo hanno affermato, per prime, il valore del Cinema come Arte da salvare, da sottrarre all’oblio, da conoscere, da condividere”, spiega il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. “Sono stati necessari decenni e oggi la sensibilità nei confronti del patrimonio cinematografico è cambiata, il web è oggi una sorta di grande cineteca. Eppure in quell’enorme supermarket della visione mondiale non tutto è disponibile, anzi, la maggior parte della storia del cinema è introvabile. In questo periodo indecifrabile, dove per la prima volta, dal 1895, i cinema sono chiusi, la Cineteca di Bologna, con la collaborazione di MYmovies, ha deciso di portare nelle case di tutti la sua esperienza più preziosa, quella del Cinema Ritrovato, il più grande festival al mondo dedicato alla storia del cinema. Ogni mese vi offriremo non meno di 15 film, sempre presentati da critici, registi, testimoni. Saranno titoli consacrati ma misteriosamente introvabili in rete o visibili solo attraverso copie illegali e di ignobile qualità. Ma anche film sconosciuti, dimenticati o mai considerati dalla critica. Film di oggi, ma soprattutto di ieri, dove ieri, inizia alla fine dell’Ottocento. Film italiani, europei, statunitensi, di paesi che non esistono più, come la Germania dell’Est o l’URSS, ma anche asiatici e africani. Ogni film sarà presentato nella migliore versione esistente e tutti i film muti saranno accompagnati da musiche appositamente concepite”.


- il cinema italiano degli anni Cinquanta (l’esordio nel 1950 di Federico Fellini a quattro mani con Alberto Lattuada, Luci del varietà; altro film del 1950, sempre a quattro mani, firmato dalla coppia Steno e Mario Monicelli, è Vita da cani; Due soldi di speranza, girato da Renato Castellani nel 1952);
- un omaggio a Marco Ferreri e Ugo Tognazzi con Una storia moderna – L’ape regina e La donna scimmia (e i suoi finali censurati);
- il nume tutelare Charlie Chaplin con The Gold Rush – La febbre dell’oro e City Lights – Luci della città;
- un film francese da riscoprire, Le Plaisir di Max Ophüls, da Guy de Maupassant con Jean Gabin;
- di nuovo Jean Gabin nel noir dalla penna di Georges Simenon, La verità su Bèbé Donge, firmato da Henri Decoin;
- un manuale del colore come Moulin Rouge diretto da John Huston nel 1952, biografia del pittore Toulouse-Lautrec nella mitica Parigi della Belle Époque;
- due rarità dall’edizione 2020 del festival Il Cinema Ritrovato: Ich war neunzehn, forse il film tedesco più autentico sugli ultimi giorni di guerra, diretto da Konrad Wolf alla fine degli anni Sessanta, e Chess of the Wind di Mohammad Reza Aslani, uno dei film più emblematici della storia del cinema d’autore iraniano, straordinario recupero di un film invisibile dalla sua realizzazione nel 1976;
- alcune incursioni nel cinema documentario, dai meravigliosi lavori di Vittorio De Seta dedicati all’Italia rurale della seconda metà degli anni Cinquanta, alla Grande Mela degli anni Sessanta raccontata da Gideon Bachmann nel suo Underground New York; e sempre della città che non dorme mai ci parla Martin Scorsese nel suo recente The 50 Year Argument. The New York Review of Books; Life Is but a Dream dell’italiana Margherita Pescetti, vincitrice del premio per il Miglior documentario all’ultima edizione del festival Visioni Italiane, ci porta invece nei territori occupati dai coloni israeliani;
- una delle più belle sorprese della stagione cinematografica 2018, Visages Villages dell’inedita coppia JR e Agnès Varda;
- due eventi: per il Natale, vedremo invece una selezione di materiali d’archivio della Cineteca di Bologna, dalla star del muto Cretinetti, alle immagini del Natale italiano degli anni Sessanta e Settanta; e, infine, festeggiamo il compleanno del cinema (28 dicembre 1895), con i geni che lo hanno inventato, i fratelli Lumière, con la raccolta delle loro più belle “vedute” scelte da Thierry Frémaux e restaurate dal laboratorio L’Immagine Ritrovata.