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AFIC - Associazione Festival Italiani di Cinema pur condividendo i principi volti a preservare la salute pubblica che hanno informato l'odierno Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, esprime una forte preoccupazione per la decisione di chiudere, per almeno un mese, le sale cinematografiche e, di conseguenza, di sospendere i festival cinematografici.
Il pensiero e la vicinanza vanno naturalmente a tutte le manifestazioni cinematografiche in svolgimento in queste ore e a quelle programmate, ma spesso riprogrammate dopo le chiusure dello scorso lockdown, nelle prossime settimane.
Il nostro settore viene colpito in maniera indistinta da queste misure e si trova, ancora una volta, a riprogettare all'improvviso il proprio lavoro dicendo addio a mesi di duro lavoro per riportare il pubblico nelle sale. L'esperienza di alcuni importanti festival, primo fra tutti la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ha mostrato come sia stato possibile organizzare ai massimi livelli di sicurezza eventi con migliaia di persone. Di queste esperienze ci piacerebbe che anche in futuro si tenesse conto prima di decidere chiusure generalizzate delle sale cinematografiche che da studi di settore risultano a bassissimo rischio di diffusione del contagio.
Purtroppo l'esercizio cinematografico, a cui esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà, è uno dei più colpiti da questo tipo di misure di chiusura perché è uno dei tasselli più importanti ma anche più deboli dell'intera filiera dell'industria cinematografica dal momento che non può disporre autonomamente dei film da proiettare. La chiusura e la riapertura a singhiozzo delle sale cinematografiche rischia dunque di interrompere il lavoro di mesi di riorganizzazione delle case di distribuzione che con serietà e coraggio hanno deciso di far uscire i loro film nelle sale.
In quest'ottica chiediamo dunque che il Governo e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo siano ancora più vicini a tutte queste realtà garantendo i mezzi economici di sostegno in questo momento emergenziale ma chiediamo anche un confronto per il futuro per immaginare insieme una ripartenza di tutto il settore con regole certe e verificate che diano nuovamente lavoro e stabilità a tutti.