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(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Difficile paragonare i dati, perché si parte da numeri completamente diversi rispetto a quelli dello scorso anno, ma l'affluenza del pubblico è stata dell'85%: quindi la soddisfazione è che le persone, nonostante la paura, hanno avuto coraggio".
E' il dato con cui gli organizzatori della 15ma Festa del Cinema di Roma hanno commentato, a conclusione di un'edizione particolarmente difficile e complessa, l'andamento della manifestazione capitolina, che nonostante il momento li rende, dati alla mano, "molto felici e soddisfatti".
"Abbiamo avuto 260 talents -dice il direttore artistico Antonio Monda- Alcuni di questi, ospiti di primissima grandezza. Steve McQueen, Thom Yorke, John Walters che è venuto dagli Stati Uniti, e questo non è accaduto in nessun altro posto del mondo".
Steve McQueen - Foto Karen Di PaolaSempre in tema di dati, Monda sottolinea i "17 film di registi donne, di cui sono veramente orgoglioso", e le tante opere prime di tanti film di giovani registi emergenti che, come più volte sottolineato, "costituiscono una scommessa sul futuro. Abbiamo scommesso su opere prime, e abbiamo vinto".
Uno di questi, Le Eumenidi, esordio alla regia di Gipo Fasano, che rilegge la terza e ultima parte dell’Orestea di Eschilo, che rivive a Roma in un ragazzo dei Parioli, "è diventato un caso -dice Monda- Aver scoperto nuovo talento, che ha girato con 9mila euro, è una delle cose che credo faccia piacere a tutti".
Il momento di pandemia ha creato non pochi disagi all'organizzazione, che ha però reagito con grande impegno e professionalità, scontrandosi con la difficoltà di armonizzare la natura di un evento 'aggregativo' con le misure di distanziamento imposte dal governo.
"Una delle cose che ci è dispiaciuta -dice Francesca Via, direttrice generale della Fondazione Cinema per Roma- è che siamo stati costretti a formare il personale a mantenere il distanziamento, in un evento che dovrebbe essere di aggregazione. Mediamente tutte le persone hanno capito e compreso, qualcuno no".
Un'edizione che ha però insegnato molto, e che si porterà dietro un bagaglio di esperienza da usare in tempi, si spera, più fausti. "La programmazione in streaming è un patrimonio che ci siamo portati a casa -dice la presidente della Fondazione Cinema per Roma Laura Delli Colli- che credo preserveremo e conserveremo perché è un'occasione in più per far arrivare il festival anche dove le persone non possono venire fisicamente".
Dopo un'edizione che è stata definita da Steve McQueen, vincitore del Premio alla Carriera della 15ma edizione, "meravigliosa, tutto il mondo del cinema vi sta guardano e prendendo come esempio", il direttore artistico si concede una considerazione sul futuro del cinema. "Nessuno sa niente. Ma se Steven Spielberg, col suo potere, la sua conoscenza e la sua genialità, sposta il suo film di un anno esatto significa che la situazione è estremamente seria, e nessuno sa cosa succederà. Certo, ci siamo abituati tutti a vedere le serie in streaming. Cambieranno le nostre abitudini, ma speriamo che presto si potrà tornare a vedere i film senza la paura di essere contagiati".