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Dal 3 agosto al 7 settembre 2015 presso Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana presenta UN GENIO AL LAVORO: XAVIER DOLAN, rassegna dedicata al giovanissimo e talentuoso regista, sceneggiatore, attore, montatore e costumista canadese Xavier Dolan, già organizzata lo scorso gennaio e riproposta in agosto a grande richiesta di pubblico.
Regista, sceneggiatore, attore, montatore e costumista: tutto questo è Xavier Dolan, l’enfant prodige del cinema mondiale, uno che a 25 anni ha già firmato 5 lungometraggi, tutti presentati ai festival di Cannes e Venezia, e il primo dei quali, J’ai tué ma mère, realizzato a nemmeno vent’anni. Nato a Montreal, in Canada, Dolan costituisce dunque un caso unico nella storia del cinema, anche perché questa prolificità va di pari passo con una qualità espressiva e una maturità di linguaggio davvero sorprendenti e rari. Basti pensare al suo ultimo, bellissimo film, Mommy, da poco uscito in Italia e unico titolo fino a oggi distribuito nel nostro paese. Proprio per rimediare a questa mancanza la Cineteca gli dedica una rassegna nella quale, oltre allo stesso Mommy, sarà possibile vedere, in versione originale con sottotitoli italiani, gli altri 4 film da lui realizzati. Quello di Dolan è un cinema di pulsante vitalità, autoriale e avvincente a un tempo, scandito da uno stile narrativo assolutamente personale, che inquieta e cattura, emoziona e fa pensare. Un cinema che si potrebbe definire neoromantico, ma di un romanticismo profondamente moderno, con sempre al centro i sentimenti più complessi di personaggi ricchi di sfumature, contraddizioni e fragilità, mossi da un commovente, a volte straziante desiderio di trovare la propria identità e il proprio posto nel mondo.
In programma, dunque, oltre al già citato J’ai tué ma mère, Les Amours imaginaires, del 2010, suo secondo film che si muove fra realtà, illusioni e disillusioni giovanili in un dramma intriso di sospiri e dolore; Laurence Anyways, del 2011, che racconta la storia di un trentenne che vuole diventare donna e che deve perciò affrontare il rifiuto della famiglia, il peso dello stigma sociale e la difficoltà a portare avanti il rapporto con la sua fidanzata, e infine Tom à la farme, piccolo capolavoro che ha vinto il premio Fipresci come Miglior film alla 70. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2013), un intenso dramma esistenziale che deraglia nel thriller psicologico.
Per info e programma: www.cinetecamilano.it