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“Viviamo in una società nella quale tutto quello che accade lo mettiamo in un cassetto perché abbiamo paura di andare a fondo nelle cose”. A parlare è il regista Alessandro Capitani alla presentazione della sua opera prima dal titolo In viaggio con Adele, il film di preapertura della Festa del Cinema di Roma che uscirà nelle sale domani, 18 ottobre, distribuito da Vision Distribution.
Protagonisti di questa commedia intelligente sulla diversità sono Alessandro Haber e Sara Serraiocco. Lei è Adele, una ragazza speciale, libera da freni e inibizioni. Lui invece è Aldo, un uomo cinico e soprattutto ipocondriaco che fa l’attore di teatro sognando di entrare nel mondo del cinema. I suoi piani saranno sconvolti quando scoprirà di essere il papà della giovane. Lungo un viaggio on the road su una vecchia cabrio attraverso la Puglia piano piano entrambi impareranno ad amarsi proprio come un padre e una figlia.
“Il rapporto con la diversità ci spaventa come tutto ciò che non conosciamo. Durante questo viaggio a poco a poco cadono tutti i pregiudizi. Volevo raccontare un personaggio femminile, distrutto da una vita tragica, che mantiene però sempre un candore di fondo e che proprio per questo può permettersi di dire qualsiasi cosa non risultando mai volgare”, dice lo sceneggiatore del film Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot e Indivisibili).
Poi racconta la nascita del suo rapporto con Haber: “Facevo giurisprudenza e scrissi un cortometraggio, ma non conoscevo attori famosi, allora presi l’elenco telefonico e l’unico nome che mi apparve fu quello di Haber. Lo chiamai e lui si entusiasmò al progetto. Da lì nacque un legame importante tra noi”.
“Adele è una ragazza speciale”, dice Sara Serraiocco a proposito del suo personaggio, una giovane con la testa tra le nuvole, che indossa sempre un pigiama rosa con le orecchie da coniglio e che non si separa mai dal suo gatto immaginario, colorando il mondo con dei Post-it dove scrive tutto quello che le passa per la testa.
E Alessandro Haber sul suo Aldo: “Lui è diversissimo da me: fa solo teatro, mentre io faccio anche cinema. Vorrebbe fare il protagonista e io per fortuna ho avuto tanti ruoli così. E’ anaffettivo. Non beve e non fuma, viceversa io bevo e fumo. Quando gli arriva la notizia inaspettata che ha una figlia viene preso dall’ansia e vorrebbe scaricarla per andare a Parigi a fare il provino per il film. Poi lentamente capisce che questa diversità va ascoltata e coccolata e alla fine rinuncia al proprio sogno per amore di un’altra persona”.
Il cast di In viaggio con Adele - Foto Pietro CocciaE sulla sua nomea di attore burbero aggiunge: “Passo sempre come una furia. Io dico solo quello che penso e non ho peli sulla lingua. Sono buono, dolce e generoso. Puntuale e preciso, talvolta arrivo sul set prima della troupe! Quando poi vedo un talento cerco sempre di farlo sbocciare come nel caso di Sara Serraiocco che ebbi la fortuna di veder recitare in un piccolo film che si chiamava Salvo (lungometraggio d'esordio di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, ndr) e ne rimasi incantato”.
Haber, che ha scritto anche il soggetto del film insieme a Guaglianone e Tonino Zangardi, racconta poi la lunga, difficile e travagliata genesi del progetto, nato quattro anni fa e di come la partecipazione di Isabella Ferrari, nel ruolo di agente del mondo del cinema e occasionale compagna di letto di Aldo, sia stato un piccolo “miracolo”.
“Mi sono trovata dall’altra parte della barricata - dice Isabella Ferrari -. Mi sono ispirata a un mio agente che ho amato molto ma che aveva quell’asprezza e quel modo spigoloso che ha il mio personaggio. Forse lei avrebbe voluto un figlio da quest’uomo . Anche lei è un’anima disperata e quel provino è quasi più importante per lei che per lui. E’ un ruolo minore rispetto a quello dei due protagonisti, ma è comunque molto forte. Haber è un’enormità, un grandissimo attore”.
Il film è una coproduzione italo-francese che è stata girata in quattro settimane prevalentemente in Puglia, nei dintorni di Foggia. “All’inizio avevo scelto il Salento, ma erano tutti luoghi stravisti - racconta il regista -. Ho lavorato nel programma televisivo I dieci comandamenti e lì scoprii Foggia e il Gargano. Mi innamorai di quei posti e ho sempre pensato che sarebbero stati perfetti per farci un road movie. Volevo raccontare un attraversamento e serviva un paesaggio in qualche respingente dove i personaggi non avessero modo di fermarsi e quei luoghi erano ideali. Inoltre Adele parla il dialetto foggiano e anche quello è stato una scoperta perché è un mix tra pugliese, molisano e campano”.
Nella storia Toni Servillo ruba il ruolo da protagonista ad Aldo nel film del regista francese Leconte su Cyrano con la Cotillard e l’aspirante attore cinematografico impreca dicendo: “Guarda questo vuole fare tutto lui! Ha vinto anche un Oscar, ma che vuole!”. Servillo sa di essere chiamato in causa? “Pensa se si arrabbia e non fa uscire il film! No, non lo sa che indirettamente fa parte del cast, ma spero non si offenda perché è uno ironico”, risponde Capitani. Infine Guaglianone a proposito di un’altra divertente battuta del film: “Beh gli ha detto peggio a Margherita Buy!”.