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“Questa storia l’abbiamo scritta alcuni anni fa, ma è ancora molto attuale. Sono i politici stessi che mettono in ginocchio i cittadini onesti, e noi abbiamo scelto di riderci sopra con una commedia. L’idea ci è venuta leggendo i giornali, e i protagonisti sono persone comuni, in cui ogni spettatore si può identificare. I giochi di potere mandano sul lastrico i grandi lavoratori”. Così Carlo Vanzina presenta Non si ruba a casa dei ladri con il cast al completo. Il film uscirà nelle sale italiane il 3 novembre distribuito da Medusa Film. Tra gli attori figurano Vincenzo Salemme, Massimo Ghini, Stefania Rocca e Manuela Arcuri.
La vicenda racconta di Antonio, un uomo sull’orlo del fallimento per colpa del faccendiere di turno. La sua piccola impresa di pulizie ha perso un grosso appalto, e non ci sono più i soldi per pagare le bollette. Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo, e al momento giusto Antonio saprà riscattarsi. Una maxi truffa è alle porte, con una sgangherata banda di ladri alla ricerca di un po’ di giustizia. “La mia famiglia è sempre stata legata alla grande commedia all’italiana. Ho lavorato con Mario Monicelli e Alberto Sordi e quel tipo di cinema è sempre presente nei miei film. Ci siamo divertiti a riprendere In nome del popolo italiano di Dino Risi, in cui Gassman viene arrestato mentre è vestito da antico romano. Massimo Ghini, che interpreta Simone Santoro, lo ha imitato. Poi il finale amaro ricorda un po’ le opere di Scola. Con una risata sferzante, vogliamo lanciare un messaggio che spinge a riflettere sulla nostra società”.
Poi interviene Manuela Arcuri, che descrive il suo personaggio: “Lori è la fidanzata del cattivo, ed è una romana verace come ce ne sono tante. Si avvicina a Simone perché è ricco, non per amore, ed è una donna che ama la bella vita. Alla fine saprà farsi valere”. Lori non ama la cultura, e l’unico libro che ha letto è la biografia di Fabrizio Corona. Dovrà scontrarsi con Vincenzo Salemme, che come sempre riesce a divertire: “Questo non è un film su Roma, ma sulla natura umana. La corruzione è ovunque, e le persone completamente oneste non esistono. La vittima non è mai del tutto innocente, perché un giorno sarà carnefice”.
Carlo Vanzina torna sul significato di Non si ruba a casa dei ladri. “Le tentazioni arrivano da ogni parte. Ogni individuo fatica a trovare una propria identità, e finisce per omologarsi con le masse. Gli italiani non si sentono uniti e non riescono ad andare d’accordo”. E infine il regista rivela le sue difficoltà durante le riprese: “Girare a Roma è sempre un’impresa, perché avere i permessi non è semplice. In passato non sono riuscito a riprendere il Colosseo. A Zurigo i prezzi sono altissimi, ma almeno gli autobus sono puntuali”. L’unica salvezza rimane la metropolitana, quando non è allagata.