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“Il portale ScuolaZoo e le mie figlie, ecco le fonti dalle quali ho attinto di più”. Così il regista Guido Chiesa ha introdotto l’anteprima capitolina del suo nuovo film, svoltasi oggi 23 marzo presso il liceo scientifico Kennedy, rivolgendosi al numeroso pubblico perlopiù composto da studenti prossimi alla maturità. Classe Z, questo il titolo, sarà nelle sale dal 30 marzo distribuito da Medusa.
Prodotto da Maurizio Totti e Alessandro Usai per la Colorado Film, il nuovo lavoro del regista di Lavorare con lentezza e Belli di papà è la storia di alcuni liceali spostati dalle rispettive classi in una sezione creata appositamente per loro, la sezione H. Gli studenti della sezione H sono classificati elementi problematici, per via della loro scarsa attitudine allo studio. Tra loro c’è Ricky (Enrico Oetiker) che è sveglio e non perde occasione per ideare irritanti scherzi, Stella (Greta Menchi) il cui unico interesse è il suo look e Viola (Alice Pagani), bella, intelligente ma ribelle.
“Tutti gli attori sono stati selezionati dopo aver sostenuto dei provini. Non ho posto differenze tra attori professionisti e star del web come Greta, ad esempio. Ciascun interprete si è rispecchiato, almeno un minimo, nel proprio personaggio. Ciò su cui ho puntato è stato poi il creare gruppo tra questi ragazzi e farli conoscere il più possibile; questo si è rivelato molto utile sul set, dove avevamo poco tempo a disposizione”.
Girato in cinque settimane dopo un lungo periodo di stesura, il film vede nel cast anche Andrea Pisani, Alessandro Preziosi, Antonio Catania e Valentina Ghetti. Il comico Pisani veste i panni del prof. Andreoli, il solo docente pronto a vivere la sua sfida con entusiasmo avendo quale riferimento principale il Professor Keating de L’Attimo fuggente.
Sul tema portante del film, ossia l’individualismo (sempre più dilagante tra i giovanissimi), il regista si è così espresso: “Ciò che più temo della nuova generazione è il loro rifugiarsi sempre più nella solitudine e questo mi ha portato a trattare ampiamente il tema all’interno di questo film, osservando soprattutto il comportamento delle mie figlie”.
Alessandro Usai ha definito la recente produzione Colorado “un film all’altezza dei ragazzi, che differentemente agli altri lavori realizzati in ambito scolastico parla attraverso il punto dei vista degli studenti e non dei genitori o dei docenti”.