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Per il centenario dalla Rivoluzione russa, la Cineteca di Bologna, nell’ambito del suo progetto di distribuzione dei classici Il Cinema Ritrovato. Al cinema, porta dal 6 novembre nelle sale italiane (e contemporaneamente in DVD) la versione integrale restaurata della Corazzata Potëmkin, il capolavoro realizzato da Sergej Ejzenštejn nel 1925, restaurato da Deutsche Kinemathek con il sostegno di Bundesarchiv-Filmarchiv, BFI – National Archive e Russian State Archive of Literature and Arts (RGALI), con la musica originale composta da Edmund Meisel.
“Con orgoglio facciamo riprendere il largo a questo film meraviglioso – dice il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli –, e lo consegniamo a nuove generazioni di spettatori, che lo potranno vedere come Ejzenštejn lo pensò e realizzò in pochi, impetuosi mesi del 1925; nella sua versione originale, restituita dall’accurato restauro tedesco, e con la musica originale di Edmund Meisel. Perché La corazzata Potëmkin, come tutta l’opera di Ejzenštejn, è un film su cui hanno da sempre pesato la percezione svisata (quanti sanno che è un film di soli settanta minuti e di prodigiosa velocità?), le versioni manipolate che hanno circolato negli anni, la fama di oggetto museale o reperto della Rivoluzione sovietica, per arrivare al famoso sberleffo fantozziano, a suo modo geniale ma certamente paralizzante. Un fardello di equivoci che hanno finito per oscurare la prodigiosa energia sperimentale del Potëmkin e del suo autore. Questa visione sarà per tutti una sorpresa assoluta”.
1917-2017: un secolo dopo il mondo riflette sulla Rivoluzione russa, e il mondo della cultura torna sugli irripetibili fermenti artistici che ne hanno segnato il primo profilo. E il cinema, che proprio in quegli anni stava facendo esplodere la sua carica rivoluzionaria, è forse l’alveo artistico nel quale il linguaggio del nuovo pensiero rivoluzionario ha trovato la sua manifestazione più felice, il suo canale più ampio e diretto per parlare al popolo russo. Titolo dalla forza evocativa impareggiabile, La corazzata Potëmkin è diventato l’emblema del cinema rivoluzionario russo, e della Rivoluzione stessa: anche se di quella Rivoluzione non parla. Ma racconta i germogli della Rivoluzione che verrà, sbocciati nel 1905: La corazzata Potëmkin vedrà la luce vent’anni dopo, nel 1925, segnando il momento d’oro del cinema sovietico, grazie al genio di Sergej Ejzenštejn.
Il cofanetto DVD per le Edizioni Cineteca di Bologna
La Cineteca di Bologna torna sul capolavoro russo per antonomasia e lo fa dopo averne presentato il restauro al pubblico sterminato di Piazza Maggiore alla 31ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, lo scorso giugno, e portando ora nelle sale italiane La corazzata Potëmkin, pubblicato contemporaneamente in un cofanetto DVD, nel quale lo spettatore potrà trovare, oltre al restauro del film, una serie di contenuti extra (una lezione di Naum Kleiman, fondatore del Museo Ejzenštejn di Mosca, e un montaggio che mette a confronto l’edizione italiana del film uscita nelle sale nel 1960 con la versione ricostruita e restaurata del film) e un booklet di approfondimento sulla genesi e l’influenza del film nella storia del cinema e nella cultura popolare, con saggi storici, riferimenti critici e un testo speciale di Wu Ming.
Gli eventi: agli Uffizi a Firenze la mostra Ejzenštejn: la rivoluzione delle immagini
L’uscita nelle sale italiane della Corazzata Potëmkin si intreccerà ad altri importanti eventi: dal 7 novembre al 7 gennaio, alle Gallerie degli Uffizi a Firenze, sarà allestita la mostra, organizzata in collaborazione con il Museo Puškin di Mosca e con la Cineteca di Bologna, Ejzenštejn: la rivoluzione delle immagini, che intende cogliere Ejzenštejn al crocevia delle sue attività di regista cinematografico e di disegnatore, osservando tale intreccio alla lente della sua rivoluzionaria idea di montaggio. Una selezione di oltre ottanta disegni per lo più inediti provenienti dall’Archivio Statale di Letteratura e Arte di Mosca (RGALI) dialogherà con il cinema del regista di Riga, le cui immagini per la prima volta scorreranno sulle pareti degli Uffizi. L’esposizione svelerà inoltre un fil rouge che parte dalle prove grafiche e cinematografiche ejzenštejniane e conduce all’arte italiana del tardo Medioevo e del Rinascimento, chiamata al confronto grazie alle opere presenti nelle collezioni delle Gallerie.
Alla Cineteca di Bologna convegno internazionale e retrospettiva integrale Sergej Ejzenštejn