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“Sono stonato. Anche se è strano per un napoletano non saper cantare”. Parola di Biagio Izzo che interpreta Achille Tarallo nel film diretto da Antonio Capuano che prende il titolo proprio dal suo personaggio e che uscirà nelle sale il 25 ottobre distribuito da Notorius Pictures.
Una commedia tutta napoletana che narra la storia di un autista di autobus che sogna di diventare un cantante famoso come Fred Bongusto. Circondato da moglie e figli che urlano sempre, Achille passa la sua vita cantando ai matrimoni insieme al suo amico Café (Tony Tammaro, che ha anche scritto le canzoni del film o meglio il repertorio detto “Tamarro italiano”).
“Andai al funerale di mia zia e mi misi a cercare tra i suoi cinque figli il suo primogenito Enzo. Non lo vedevo e allora pensai che fosse morto o ricoverato in una clinica psichiatrica. Poi scoprii che prima che sua mamma morisse era filato con la badante di 'Mammà' in Ucraina. Questa cosa mi colpì”, racconta il regista napoletano sulla genesi del film.
E infatti a un certo punto della storia Achille perderà la testa per la badante russa di sua madre. Il protagonista del film, oltre ad aver dovuto cantare nonostante non fosse nelle sue corde, si è anche dovuto cimentare con la guida di un autobus: “Guidare a Napoli un mezzo di quasi venti metri è davvero pazzesco. Ci sono mille motorini e quando mi fermavo alle fermate la gente saliva veramente! La stazione centrale poi è un manicomio. Agli autisti degli autobus va tutta la mia solidarietà”.
Il film è stato prodotto da Mad Entertainment e precisamente da Maria Carolina Terzi e Luciano Stella, gli stessi produttori di Gatta Cenerentola e L’arte della felicità. Lo studio napoletano specializzato in animazione si è quindi per la prima volta cimentato in un altro tipo di prodotto: “La nostra casa di produzione ha un legame molto stretto con il territorio di Napoli come lo ha Capuano, quindi questa collaborazione è nata da sé”, dice Maria Carolina Terzi, che poi ringrazia anche Rai Cinema e Skydancers (gli altri produttori).
“Capuano è straordinario. Ha girato molte scene in questo enorme palazzo che si trova in un quartiere popolare di Napoli e riprendeva i bambini che giocavano, la signora che stendeva i panni, insomma la Napoli vera”, dice Biagio Izzo.
Infine sul fatto che nel film il suo personaggio sia l’unico napoletano che canta in italiano, convinto che il dialetto abbia rovinato la sua città e le sue canzoni: “Achille prende le distanze da questo modo di parlare greve e rumoroso perché pensa che forse così Napoli diventerebbe ancora più bella”.