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Ritorno al crimine arriverà in sala dal 29 ottobre, anticipando così l'uscita prevista per il 26 novembre. Una scelta - annunciata nel corso di una conferenza stampa via Zoom - voluta da Rai Cinema e 01 Distribution e accolta con favore dai produttori Fulvio e Federica Lucisano e dal regista Massimiliano Bruno. Obiettivo: sostenere e rilanciare il mercato con un film molto atteso, sequel di quel Non ci resta che il crimine che nel 2019 incassò quasi 5 milioni di euro.
A motivare la decisione, Luigi Lonigro, direttore 01 Distribution: "Ormai fino alle festività natalizie resta solo No time to die a rappresentare il grande cinema internazionale e questo problema avrà le stesse ricadute su tutti i principali territori europei. Sarà quindi ovunque la produzione nazionale a fare la differenza, in attesa che dagli Stati Uniti arrivino notizie più confortanti. Abbiamo pensato che fosse cosa giusta e necessaria fare la nostra parte ed abbiamo deciso di anticipare la data di uscita di uno dei nostri film più importanti, il divertentissimo Ritorno al crimine. I risultati di After 2, distribuito da 01, e anche di Miss Marx - che nei primi giorni di programmazione ha già superato l'incasso totale di Nico, 1988, il precedente film di Susanna Nicchiarelli - dimostrano che dobbiamo continuare su questa strada. Il cinema italiano deve supportare il mercato in questo momento".
Ritorno al crimine"La nostra riflessione - spiega Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema - ha a che fare con un senso di responsabilità. Infatti da fine agosto a inizio gennaio abbiamo in programma venti film. Crediamo che il cinema senza sala non esisterebbe e la scelta di anticipare di un mese l'uscita di Ritorno al crimine, un titolo popolare di grande richiamo commerciale, va in questa direzione. Dobbiamo fare sistema per coprire nel calendario i buchi lasciati dal cinema americano".
Lo spostamento a fine ottobre ha trovato d'accordo Federica Lucisano: "I dati del box office preoccupano, tuttavia crediamo che i segnali dati dal pubblico di fronte ad After 2 e Tenet siano molto incoraggianti. Uscire senza grandi competitor è importante, certo, ma saremo premiati solo se mettiamo a disposizione un prodotto valido: dobbiamo gettare il cuore oltre l'ostacolo con un'eccellenza italiana come nel caso del film di Massimiliano".
"È stata la promozione più lunga della storia" scherza il regista: l'uscita di Ritorno al crimine, infatti, inizialmente prevista per il 12 marzo, saltò a causa del lockdown. Bruno è da sempre legato ai Lucisano: "Mi hanno proposto una sfida, ma più che l'incasso il mio obiettivo è proporre un film che possa piacere al pubblico. I Lucisano sono sempre stati al mio fianco: mi hanno seguito quando proposi Paola Cortellesi - che non era mai stata protagonista assoluta - per Nessuno mi può giudicare, quando scelsi Anna Foglietta che all'epoca non era conosciuta come oggi, quando feci una cosa diversa con Gli ultimi saranno ultimi. Non vedo l'ora che il film arrivi in sala".
Massimiliano Bruno sul set di Ritorno al crimine"Per Ritorno al crimine - continua Lonigro - immaginiamo quella che gli americani chiamano una ultrawide release, con una distribuzione su circa 700 schermi". Aggiunge Del Brocco: "In questi mesi lo sforzo del MIBACT a sostegno della produzione e dell'esercizio è stato fondamentale. Ci aspettiamo che l'esercizio accolga bene la nostra decisione. Difficile fare previsioni ma il loro impegno è essenziale in questa fase. La Mostra di Venezia ha dimostrato che non ci sono particolari problemi sanitari nel frequentare le sale: con le mascherine e il distanziamento sono posti nei quali è garantita la sicurezza di tutti".
Uno sforzo sottolineato anche da Bruno: "Nel momento in cui gli americani si fanno da parte, possiamo contare sul rapporto affettivo che c'è tra il mondo del cinema italiano e il suo pubblico. C'è un'enorme componente di cuore in Italia". E nei prossimi mesi cosa succederà? "I due titoli italiani più forti già pronti prima di marzo - spiega Lonigro - sono il nostro Ritorno al crimine e il nuovo film di Carlo Verdone. Al momento il periodo natalizio è già pieno di film italiani e alcuni di questi, a causa del lockdown, sono ancora in fase di post-produzione".