Un capolavoro insieme elegante e popolare – qualità peculiari del suo autore – tratto da uno dei romanzi più letti da generazioni di italiani, vincitore del Premio Oscar come Miglior film straniero, torna sugli schermi del mondo in una nuova versione restaurata digitalmente.
E’ Il Giardino dei Finzi Contini, il film con cui nel 1970 Vittorio De Sica portava al cinema la grande narrazione di Giorgio Bassani, che rivive nella brillantezza e nel colore del nuovo restauro digitale promosso da Antony Morato, brand internazionale della Moda, in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e L’Uomo Vogue.
Una collaborazione particolarmente sentita da Luce-Cinecittà, per lo stretto legame dell’iniziativa tra memoria storica e grande cinema.
Il restauro cade infatti nella ricorrenza del 70mo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz. Una memoria a cui la forza e la bellezza di un’opera d’arte possono dare un sostegno indispensabile. Tanto più nel caso di un racconto per immagini che portava, e porta, il dramma delle leggi razziali in Italia e la tragedia delle deportazioni, attraverso un affresco di intimità, di emozioni ancora oggi capaci di essere riconosciute dagli spettatori in tutto il mondo.
Il restauro de Il giardino dei Finzi Contini, eseguito presso i laboratori ‘Studio Cine’ di Roma e ‘L’Immagine ritrovata’ di Bologna, avrà l’anteprima mondiale a Roma, alla Casa del cinema, il prossimo 25 marzo, alla presenza di uno dei protagonisti del film: Lino Capolicchio.
Un selezionato parterre di ospiti, tra cui Franca Sozzani, direttore di L’Uomo Vogue, Roberto Cicutto, Presidente ed AD di Luce Cinecittà con molti rappresentanti della famiglia De Sica e altri ancora sarà accolto da Raffaele Caldarelli, presidente e Direttore Esecutivo di Antony Morato, che ha reso possibile il restauro e l’evento. Per l’occasione, la Casa del Cinema, immersa nel parco di Villa Borghese, rimanderà alle atmosfere idilliache del film grazie ad un allestimento minuziosamente curato da L’Uomo Vogue.
Il film sarà poi presentato a Londra, Toronto, New York e San Francisco – e altre città statunitensi. Prossimamente anche in Israele. Il restauro - va ricordato - deve molto all’iniziale, fondamentale impulso di Manuel De Sica, co-autore tra l’altro delle musiche originali del film, e alla disponibilità degli aventi diritto: Minerva Pictures di Gianluca Curti e Movietime di Stefano Libassi.
“Il Giardino dei Finzi Contini – dichiara Roberto Cicutto, Presidente e Ad di Luce-Cinecittà - rappresenta per la mia generazione una tappa importante per la coscienza e per il rapporto con il cinema. Nessuno ha potuto sottrarsi al fascino dei suoi personaggi: belli, giovani, molti di loro ricchi, immersi nella bellezza di Ferrara. Un approccio straordinario (grazie a Bassani) per condurci poi nel buio più buio che la storia abbia conosciuto. Un film perfetto che fa del cinema una delle arti più potenti: educa seducendo. Il restauro e, speriamo, una nuova diffusione di questo film, è un atto dovuto per tutti coloro che non l'hanno visto quando è uscito. Credo sia questo il significato profondo del nostro lavoro: conservare per restituire in tutta la sua bellezza e potenza il meglio del cinema mondiale. Senza enfasi, con semplicità, come ha fatto De Sica nel consegnarci uno dei film più importanti della sua cinematografia. Giustamente coronato dal premio Oscar.”
“La cultura, lo stile e la passione per il bello – commenta Raffaele Caldarelli, Presidente e Direttore creativo di Antony Morato - sono valori intrinsechi della tradizione italiana. Cerchiamo ogni giorno , con il nostro lavoro, di farli nostri e proiettarli nel futuro che vogliamo costruire . Da qui il nostro impegno nel restauro del Giardino dei Finzi Contini, un film che fa parte del nostro patrimonio ma che è al tempo stesso modernissimo per contenuti, cura dell'immagine, stile ed è per noi un vero motivo di orgoglio poter contribuire a far sì che faccia parte del nostro futuro”. Così Franca Sozzani – direttore de L’Uomo Vogue: “Siamo orgogliosi di aver messo in relazione due mondi, quello della moda e del cinema, che condividono molte affinità. Un complesso sistema di scambi e contaminazioni che nasce da una radice comune: ricerca estetica, bellezza, creatività e uno sguardo sul mondo. In particolare, in questa occasione, il sostegno della moda va a beneficio di un film che ha segnato la storia del nostro Paese e che ha rappresentato l'italianità nel mondo conquistando l'Oscar come miglior film straniero".