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Vent’anni di Pieraccioni. È il 1995 quando l’attore toscano esordisce dietro la macchina da presa con I Laureati, e dopo anni di commedie si regala un film e un ruolo diverso dal solito. Con Il professor Cenerentolo, in sala dal 10 dicembre 2015, prodotto da Marco Belardi per Lotus Production con Rai Cinema e Levante, che uscirà nelle sale il 10 dicembre distribuito da 01 Distribution, giunge al dodicesimo film.
“Sette mesi fa sono andato a presentare, per il suo ventennale, I Laureati in carcere”, commenta Leonardo Pieraccioni. “Alla fine della proiezione è seguito il dibattito e poi il buffet. Io parlavo indifferentemente con tutti non sapendo chi fossero, se assessori che poi potevano uscire o assessori che invece… e l’idea è stata quella”. Il professor Cenerentolo, in lavorazione in questi giorni tra Formia e Gaeta, racconta la storia di un uomo, Umberto, che per evitare il fallimento della sua impresa di costruzione tenta un colpo in banca insieme ad un dipendente abbastanza maldestro. Gli uomini per bene, però, si sa, non sanno commettere tali gesti e Umberto finisce in carcere nell’isola di Ventotene per quattro anni. Sul finire della pena, durante la libertà vigilata, incontra Morgana. Da qui l’amore, quello totale e assoluto.
Umberto non è un principe azzurro ma “sbiadito”, che a mezzanotte deve correre in carcere per evitare che il direttore revochi il permesso. Morgana, invece, una donna atipica, indispettita con il mondo, e non sa che l’uomo che ha di fronte è un detenuto. E il film così segue in tutto e per tutto il ritmo dell’equivoco.
Leonardo Pieraccioni, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Giovanni Veronesi e Domenico Costanzo, ha scelto di cambiare rotta. A cinquant’anni si regala un personaggio diverso da quelli a cui ha abituato il suo pubblico, da sempre molto trasversale. Niente principe azzurro che corteggia una bella. Solo un uomo come tanti che in un momento di difficoltà commette un gesto estremo e perde la fiducia della figlia adolescente.
Il professor Cenerentolo non sarà una commedia sentimentale, ma cattiva, ruvida, senza lieto fine, e per questo forse molto più comica del solito. “È il film del cambiamento. Una dichiarazione d’amore di un padre a una figlia”, conclude il regista.
Fanno parte del cast artistico anche Laura Chiatti, Massimo Ceccherini e Flavio Insinna.