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Mi ha spaventato, ero “ansioso. Ma ho fatto finto di non essere sul set, piuttosto in gita scolastica”. Parola del piccolo Roman Griffin Davis, l’amico di Hitler ovvero l’eponimo Jojo Rabbit di Taika Waititi, film d’apertura del 37° Torino Film Festival.
Al fianco di mamma Scarlett Johansson e istruttore nazista Sam Rockwell sul set, scortato dal produttore Carthew Neal sotto la Mole, l’undicenne attore confessa: “Fin da quando ero piccolo ho sempre saputo, grazie ai miei genitori la storia, quella della Seconda Guerra Mondiale e l’Olocausto, ma non conoscevo la gioventù hitleriana, questo lavaggio di cervello nei confronti dei bambini”.
Ampliando lo sguardo, Roman Griffin Davis osserva come “tanti coetanei hanno grandi lacune: a scuola è stata organizzata una proiezione de La vita è bella di Benigni e nessuno conosceva l’Olocausto, erano ignari di un evento storico così fondamentale, ad accezione di un bambino che avevo letto Il bambino con il pigiama a righe”.