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“Questo film racconta di un abuso sessuale, ma anche l’abuso di potere è un atto orribile e credo che la società non sia più disposta ad accettarlo”. Parola di Orlando Bloom arrivato a Roma per incontrare i ragazzi di Alice nella città e per presentare Romans, un film che tratta un tema purtroppo molto attuale: quello degli abusi sui minori.
“Sono stato subito colpito dalla sceneggiatura perché nasce dall’esperienza vera di chi l’ha scritta. Lo sceneggiatore Geoff Thompson è stato abusato e mi ha davvero colpito il suo coraggio nel raccontare questa storia”, dice l’attore britannico divenuto famoso soprattutto per le interpretazioni di Will Turner nella saga dei Pirati dei Caraibi e di Logolas nella trilogia del Signore degli Anelli. Qui veste i panni di un uomo che deve fare i conti con la propria insicurezza e l’eredità di un abuso sessuale subito in adolescenza dal fidato prete del paese. “Ho dovuto immaginare tutto il dolore che una persona prova- dice Bloom- Penso che sia molto importante per le persone che hanno subito violenze affrontare la vita quotidiana con un supporto”.
L’attore, che nel 2009 è stato nominato Goodwill Ambassador Internazionale dell’Unicef, si è da sempre distinto per il suo impegno per i diritti dei bambini nel mondo. “L’educazione e la formazione è qualcosa che spetta a tutti noi. Bisogna anche capire quale è l’impatto che un abuso può avere su un bambino e quale è il danno che può creare sulla sua salute mentale”, dice Bloom. Ma come si può difendere un bambino da un prete pedofilo? E che cosa può fare un padre per proteggere il proprio figlio da certi orrori? “Mio figlio ha sei anni- risponde il protagonista- Insieme a mia moglie cerchiamo di parlare di tutto quello che vive e sperimenta. Un genitore deve essere sempre vigile e deve saper cogliere eventuali segnali”. Dai bambini inoltre c’è sempre qualcosa da imparare: “Sono delle spugne di istruzione, educazione e amore. Imparo più da loro di quanto vorrei insegnargli. Ti insegnano a restare giovani e vulnerabili e allo stesso tempo a essere coraggiosi”.
Diretto dai fratelli Shammasian Romans è un film duro che tratta il tema della pedofilia nei ranghi della Chiesa. “Provo compassione per le persone che commettono queste cose. Spesso anche loro sono stati abusati da piccoli. E’ un cerchio che si ripete – dice Bloom- Le statistiche dicono che una donna su due e un uomo su cinque ha subito un abuso o una molestia. Io sono andato al college inglese. Non ho mai subito una sopraffazione. Sono però stato vittima di bullismo”.
Il film esce in un momento in cui al centro del dibattito c’è lo scandalo Weinstein e anche la storia di Anthony Rapp e Kevin Spacey: “Romans è stato girato molto tempo fa, ma esce in un periodo molto particolare e delicato. Non si parla solo di questo nella Chiesa, ma anche a Hollywood. Sono temi che vanno avanti da diversi anni e questo è un momento di grandi rivelazioni in cui la società reagisce”. E sulla Chiesa precisa: “Non sono cattolico e non mi sento in una posizione alta per poter esprimere un parere su quello che sta facendo la Chiesa riguardo alla pedofilia”.
Romans è anche una parabola di rabbia, vendetta e infine perdono. Ma è meglio il perdono o la vendetta? “Senza dubbio il perdono. Con lo sceneggiatore abbiamo parlato e mi ha rivelato che solo quando è riuscito a perdonare si è sentito libero di poter vivere la sua vita”, dice Bloom che sarà in futuro parte fondamentale del cast di Carnival Row, nuova serie di Amazon in uscita nel 2019 e che ci saluta augurandosi che: “Questo film possa essere un porto sicuro che faccia sentire meno solo chi ha subito un abuso”.