PHOTO
Già dal titolo Con chi viaggi si capisce che si tratta di un road movie. Il nuovo film degli YouNuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia), nuovamente alla regia dopo Sotto il sole di Riccione e Altrimenti ci arrabbiamo, è una divertente black comedy che vede protagonisti Lillo, Alessandra Mastronardi, Michela De Rossi e Fabio Rovazzi. Basato sulla commedia spagnola Con Quién Viajas, scritta e diretta da Martìn Cuervo, arriverà al cinema solo il 23, 24 e 25 maggio distribuito e prodotto da Lucky Red in collaborazione con Alamo Audiovisual Quinta Parte, Sky e Amazon.
Un viaggio in auto, da Roma a Gubbio, che si svolge ai tempi dei social e di fatto questi quattro passeggeri non si conoscono l’uno con l’altro e si sono appena incontrati su un’app solo per condividere l’itinerario comune. Le motivazioni della condivisione dell’auto sono tante: il rispetto dell’ambiente, il risparmio economico della benzina, la compagnia. Ma anche i sospetti, soprattutto quelli verso il guidatore (Lillo), non sono pochi. Anzi.
“Si affronta il tema dell’incomunicabilità- dice Lillo-. Un tema che mi è particolarmente caro perché è una forma di nevrosi dei nostri tempi. Quando uno si incontra mostra la così detta facciata inizialmente. Spesso si tende a giudicare subito l’altra persona. È anche vero che sul web incontri tante persone con false identità”.
E Fabio Rovazzi: “Siamo in una strana società nella quale comunichiamo tanto sui social e poi magari di persona non ci diciamo nulla. In questo film si parla di identità e di quanto sia facile fingersi qualcun altro. Sui social è più facile far credere che la propria vita sia più interessante di quello che è realmente. E spesso pensiamo di sapere di più dell’altro quando in realtà è tutto finto. Ci sono molti truffatori e io sono molto malfidato per questo”. E Michela De Rossi: “Sto lavorando su un set dove i cellulari non prendono e questo ci spinge a chiacchierare per ore!”.
“In questo film c’è sempre della tensione o un momento clou che termina con una risata. Certo, questo è un road movie particolare perché è stato tutto girato nello stesso posto: ovvero dentro una macchina ferma”, dicono i registi, che si sono avvalsi di una nuova tecnica. Non è un blue screen, ma la strada e le immagini della campagna umbra, riprese precedentemente da diverse prospettive (con un’auto con sopra dodici telecamere) scorrevano realmente attorno agli attori con l’uso di alcuni schermi LED. Le immagini “finte” sono quindi poi state mandate successivamente in studio con gli attori che recitavano nella macchina ferma.
“Non sono bravo a guidare, ma con questa nuova tecnologia, che simula persino le curve, sembrava davvero che stessi guidando. Certo capitava di vedere la strada a retromarcia (ndr. con questo nuovo sistema che manda le immagini) e talvolta sul set ci veniva la nausea! È stato abbastanza impegnativo perché stavamo seduti per più di dodici ore al giorno in macchina. È stato un set quasi teatrale, io spesso non mi ricordavo le battute e allora improvvisavo, ma così è venuta una cosa più naturale”, conclude Lillo.