PHOTO
“La terra dell’abbastanza è un titolo democratico e ampio che dà respiro al film e che permette allo spettatore di attribuire un proprio significato al termine abbastanza”.
Fabio e Damiano D’Innocenzo presentano la loro opera prima, un romanzo di "deformazione" di due adolescenti che si svolge nella periferia romana.
Mirko (Matteo Olivetti) e Manolo (Andrea Carpenzano) sono due bravi ragazzi fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un’apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale della zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. Un biglietto d’entrata per l’inferno che scambiano per il paradiso.
Cruciali nell’impianto narrativo sono anche le figure genitoriali dei due ragazzi, interpretate da Max Tortora, nel ruolo del padre di Manolo, e da Milena Mancini, nel ruolo della madre di Mirko. Agli opposti sono entrambi vittime dell’inesorabile spirale tragica che non accenna a fermarsi.
“Abbastanza sta a significare per noi un luogo grigio e di mezzo - prosegue Fabio D’Innocenzo -. Una parentesi nella quale non si ha troppo per tentare una risalita individuale, né ci si riesce ad accontentare di quello che si ha, ma piuttosto si va alla ricerca di status symbol banali e ridicoli che sono quelli che appartengono al berlusconismo costantemente alla ricerca di qualcosa che non serve”.
Sui riferimenti cinematografici i due giovani registi romani, nati a Tor Bella Monaca e cresciuti ad Anzio e Nettuno studiando all’alberghiero, dicono: “Ci ha condizionato tantissimo Abel Ferrara, e anche il neorealismo. Ci hanno influenzato Pasolini, Zavattini e Rossellini. Ma i nostri riferimenti sono stati più quelli di natura pittorica come Francis Bacon per la deformazione della realtà. Abbiamo comunque cercato di raccontare la storia senza complicarla”.
E sulla periferia romana dove è ambientato il film specificano: “E’ stato girato a Ponte di Nona, a Roma Est. Volevamo raccontare l’adolescenza in una periferia magica e quel posto con le sue piccole casette colorate ci sembrava l’ideale. Abbiamo raccontato due coatti: sono persone vere e genuine”, conclude poi Damiano.
Prodotto da Pepito Produzioni con Rai Cinema, il film - che ai Nastri d'Argento ha ottenuto la candidatura per i migliori registi esordienti - uscirà nelle sale il 7 giugno distribuito da Adler Entertainment.
Nel frattempo i fratelli D’Innocenzo stanno già lavorando al prossimo progetto, "un western al femminile".