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Romeo e Gulietta? Si rimette in Mostra con Equals, diretto da Drake Doremus e interpretato da Kristen Stewart: “Alla fine, si sa, moriranno l’uno per l’altro, ma si tratta di due ragazzi che si amano e non dovrebbero amarsi: è fantastico trovare qualcuno così coraggioso da sacrificarsi per l’altro e per qualcosa più grande di sé, per l’amore”.
L’attrice è protagonista al fianco di Nicholas Hout dello sci-fi romantico in lizza per il Leone d’oro della 72esima edizione: la sua Nia vive in un futuro distopico dove gli esseri umani sono stati privati delle emozioni. Eppure, non è così facile sopprimere i sentimenti: qualcuno è ancora colpito dalla Switched On Syndrome (SOS), ovvero si “accende”, e viene sottoposto a trattamento farmacologico prima di finire al Den, un centro correzionale da cui alcuno è mai tornato… L’attrazione scatta tra due colleghi di lavoro, Nia e Silas (Hoult): riusciranno i novelli Romeo e Giulietta a vivere il proprio amore? “Senza emozioni si vive bene, si è più fiduciosi, perché non ci sono dubbi, basta seguire l’orientamento del mondo, essere tutti uguali: è molto più facile, indossare una maschera per una faccia che non abbiamo”, sottolinea la Stewart, precisando come sia stato “difficile recitare in un mondo privo di emozioni, recitare come se stessi morendo, cercando di esprimere il nulla”.
Quello messo in scena da Doremus, che completa la trilogia dell’amore dopo Like Crazy (2011) e Breathe In (2013), “non è un futuro ipertecnologico, non è questo l’aspetto principale, piuttosto ho voluto realizzare una storia emotiva in una società post futuristica con all’interno storia d’amore ambientabile in qualsiasi luogo e tempo. Non distopia, ma utopia, sebbene senza sensazioni e sentimenti”.
Tra le ispirazioni del regista americano classe 1983 Blade Runner e Alps, nonché Shakespeare (“Era il migliore”), Equals per la Stewart ci chiede: “Esistiamo senza amore? Possiamo vivere senza amore o vagabondiamo in un mondo vuoto? Quel che ci guida è la passione, la curiosità, questo fa girare il mondo, ci fa progredire: nessuno neanche lavorerebbe, se non ci fosse la preoccupazione per l’altro e la curiosità intellettuale. Perché si dovrebbe lavorare senza amore?”.
Se Doremus parla della “contemporanea ossessione per gli schermi, la tecnologia”, di “tensione allegorica e budget più grande del mio solito”, il percorso drammaturgico di Equals, “film molto voyeuristico, segue l’accensione del Silas di Hoult: colori, colonna sonora, e così il pubblico spegne la mente ed accende il cuore. Del resto, l’amore è la droga migliore al mondo”.
Conclude la Stewart, “se non fossi innamorata, lotterei per l’amore”, e precisa: “Quando scelgo un film ci metto tutto il mio entusiasmo, il budget non fa la differenza, altrimenti vorrebbe dire avere davvero il cuore piccolo”.