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Tutti pazzi per i Minions! Nati come personaggi comprimari del Cattivissimo Gru, sin dal primo episodio di quella che – a furor di popolo e di incassi – è diventata una vera saga (arriverà anche Cattivissimo Me 3), i buffi barattolini gialli dagli occhi enormi e dalla lingua misteriosa, si sono guadagnati un film tutto dedicato alle loro avventure.
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Dal 27 agosto, le sale cinematografiche – e i negozi di merchandising – saranno invasi da Minions, film diretto da Pierre Coffin e Kyle Balda, che va alle origini del mito, seguendo quello strano “popolo” ben prima che si metta alle dipendenze di Gru, anzi lo vediamo attraversare la storia dell'Umanità in maldestri tentativi di mettersi alle dipendenze dei cattivi della Storia, dai Faraoni a Napoleone, finché arrivano nella Londra del 1968 (ovvero nel 47 b.G., prima di Gru), dove è ambientato gran parte del film.
“Ma non è stato tutto semplice all'inizio – ci racconta Pierre Coffin – nei tre anni di lavorazione abbiamo dovuto ricominciare tutto almeno un paio di volte, eravamo partiti per esempio con un supercattivo maschile ma poi l'abbiamo trasformato in Scarlett”. Nella versione originale la voce è quella di Sandra Bullock, in quella italiana sarà Luciana Littizzetto a interpretare Scarlett Sterminator, che darà a Kevin, Stuart e Bob (i Minions in missione alla ricerca del padrone più cattivo possibile) un incarico apparentemente impossibile: rubare la corona alla Regina Elisabetta II. Una Elisabetta pronta a mollare il trono per una bella birra al pub, perché da bravi francesi, Coffin e Balda si divertono a giocare con ironia sulle icone pop della swinging London, al quale il film rende omaggio.
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Tanti Beatles nella colonna sonora dunque, e riferimenti alla saga di Bond: “Soprattutto nel disegnare il personaggio di Scarlett – spiega Balda – che indossa una gonna da far invidia ai gadget di 007”, “e poi gli anni 60 ci davano la possibilità di divertirci con gli ambienti – aggiunge Coffin –. La carta da parati di quegli anni era incredibile, la moquette era... psichedelica. Poi ci sono riferimenti che ci appartengono per età, come il film Hair per esempio, che viene citato, è stato il primo nel quale io abbia mai visto una donna nuda! Avevo 10 anni e me lo ricordo benissimo! Non potevo non metterlo”.
Della Londra degli anni 60 non soltanto i Minions possiedono la divertente irriverenza, “ma – spiega Balda – superano anche il concetto che i cattivi sono personaggi più interessanti. Loro sono aspiranti malvagi, tanto maldestri da non essere capaci di essere cattivi. E con un linguaggio universale che credo sia il segreto del loro essere diventati un vero fenomeno mondiale. Non parlano nessuna lingua, ma un misto di parole e di suoni, comprensibile da tutti. Si esprimono con il linguaggio del corpo, anche se sono lontani dall'aver un corpo umano”.
“Ed è anche il nostro modo di rendere omaggio ai grandi del muto, da Charlie Chaplin fino a Mr. Bean. Comprendiamo le loro emozioni senza che ce le spieghino, non servono parole per comunicare”, conclude Pierre Coffin.