“Ho raccontato me stessa in un momento molto difficile: subito dopo essere stata sconfitta alle Olimpiadi", dice Irma Testa. Stella del pugilato femminile, sugli schermi dal 4 aprile
“Ho capito che una persona se è bella lo è in tutti i suoi aspetti sia positivi che negativi”. A parlare è Irma Testa, giovane stella del pugilato femminile italiano, che è diventata protagonista di un film sulla sua vita intitolato Butterfly diretto da Casey Kauffman e Alessandro Cassignoli.
Questo doc, già presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città, è stato un successo, ora arriva nelle sale italiane il 4 aprile distribuito da Luce Cinecittà.
Al centro della storia questa ragazza con i guantoni, nata e cresciuta a Torre Annunziata, che è riuscita a qualificarsi alle Olimpiadi di Rio nel 2016, sognando per un attimo l’oro, ma fermandosi ai quarti di finale.
“Ho raccontato me stessa in un momento molto difficile: subito dopo essere stata sconfitta alle Olimpiadi - dice Irma Testa -. All’inizio questi due registi mi riprendevano e li sentivo invadenti. Non è stato facile aprirmi mostrando le mie fragilità. Loro però sono stati bravi perché sono entrati nella mia vita in punta dei piedi e hanno capito le mie esigenze, ora fanno parte della mia famiglia e possono venire a trovarmi quando vogliono”.