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“Ho accettato per incoscienza”. A parlare è Luca Argentero che ha scelto di interpretare niente meno che Leonardo da Vinci nel film d’arte targato Sky diretto da Jesus Garces Lambert e realizzato in occasione del cinquecentenario della scomparsa del grande genio.
“Anche io sono stato incosciente - ci tiene subito a sottolineare il regista messicano di Io, Leonardo-. Leonardo è uno dei personaggi più complessi di cui si possa parlare. Per farlo, grazie anche alla consulenza scientifica del professor Pietro Marani, mi sono documentato molto e ho letto tutti i suoi scritti. È stato molto importante per me scoprire quali erano le sue pulsioni e le sue forze attraverso la sua mente”.
Quella mente e quei pensieri del talento universale del Rinascimento sono raccontati in questo film non solo attraverso le immagini, ma anche dalla voce fuori campo di Francesco Pannofino.
“Non sono la classica voce narrante, piuttosto la voce della coscienza di Leonardo - spiega l’attore/doppiatore -. È un’operazione davvero originale, un film non nozionistico che ci narra l’uomo di Leonardo come non lo avevamo mai visto”.
Un racconto dell’artista, dello scienziato e dell’inventore, ma anche e soprattutto dell’uomo, passando per Vinci, Firenze, Milano fino alla Francia alla scoperta delle sue opere più celebri: la Gioconda, l’Ultima Cena, l’Annunciazione, la Dama con l’ermellino.
Io, Leonardo“Dopo aver deciso di fare questo ruolo ho pensato che mi ero messo in un guaio. Ho letto molto i suoi scritti. È stato un lavoro molto faticoso, ma davvero stimolante”, racconta Luca Argentero, che per vestire i panni di Leonardo ha dovuto per prima cosa indossare un’enorme parrucca fatta di lunghi capelli ondulati che incorniciano il viso (“Qualsiasi trasformazione fisica ha un coefficiente di rischio”, dice l’attore).
Un Leonardo che nel film resta sempre uguale a sé stesso e non invecchia: ha l’aspetto dell’uomo 35enne descritto dai suoi biografi contemporanei bello e di grande eleganza, molto distante però da quel volto segnato da rughe che tutti conosciamo attraverso il suo più celebre (e presunto) autoritratto.
“Tutto succede nella sua mente per quello nel film lui non invecchia mai - spiega il regista-. La scelta su Luca Argentero è stata automatica, perché lui è un uomo bello, alto, simpatico e carismatico proprio come veniva definito Leonardo”.
Ma chi è Leonardo oggi? “Potrebbe essere uno come Steve Jobs - risponde Luca Argentero-. Io mi sono sentito molto vicino a Leonardo perché lui era un osservatore e se fai il mestiere dell’attore lo devi essere costantemente. Aveva voglia di osservare il mondo, di capirci un pò di più e di andare a fondo. Oggi invece siamo in un momento nel quale ci si ferma al titolo e raramente si legge l’articolo”.
Io, Leonardo è un’altra tappa di quel viaggio strategico che Sky compie all’interno del mondo dell’arte. “Dal 2013 abbiamo intuito la grande potenza del patrimonio culturale italiano - spiega Antonella D’Errico (Sky Terrestrial Channels Director) -. Così abbiamo deciso di investire su questo tipo di progetti. È il settimo film di questo tipo”.
Il percorso è infatti iniziato con Raffaello - Il principe delle arti per poi proseguire con Firenze e gli Uffizi, Michelangelo- Infinito e anche Caravaggio- L’anima e il sangue.
A differenza di quest’ultimo, che era uscito come film evento, Io, Leonardo uscirà in modo tradizionale il 2 ottobre distribuito da Lucky Red con 300 copie per poi andare in onda su Sky Cinema e Sky Arte i primi di gennaio.
"Abbiamo pensato che i tre giorni di uscita sala potessero stare stretti a questo tipo di film - dice il distributore Andrea Occhipinti-. Faremo anche molti matinée nelle scuole perché già ci sono state moltissime richieste”.