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“Un noir in chiave comica? Forse. Diciamo che alla base di tutto c’era la volontà di fare qualcosa di diverso dalle mie ultime cose, volevo liberarmi da alcuni temi dei miei ultimi film, i conflitti generazionali, le situazioni sentimentali, e dedicarmi ad un’opera più favolistica, se vogliamo, ma che nel finale ha anche un accenno di critica sociale”. Carlo Verdone presenta la sua nuova fatica da regista, L’abbiamo fatta grossa, prodotto dalla Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis, dal 28 gennaio distribuito su circa 850 schermi.
Per l’occasione, il regista e attore romano dà il via ad una nuova collaborazione attoriale, quella con Antonio Albanese, coprotagonista del film: “Credo di poter dire che sia uno dei migliori, se non il migliore attore con cui abbia mai lavorato”, dice ancora Verdone, che aggiunge: “Con Antonio siamo diventati veramente amici, uniti dalla passione per la musica, per l'arte, oltre al fatto che entrambi abbiamo la stessa ironia. Se il pubblico apprezzerà questo lavoro abbiamo già una traccia per un altro film insieme, da realizzare tra un paio d'anni”.
La nascita di una nuova coppia comica, insomma? “C'è bisogno di unire le forze, una volta era più frequente nel nostro cinema l'utilizzo di grandi coppie”, spiega Verdone. Che proprio in Albanese trova più che una semplice sponda: “Come per Carlo, anche a me piace molto cambiare, per questo passo con piacere da film leggeri a copioni più drammatici. Potermi confrontare con un attore comico come lui, che ho sempre amato, è stata una grande esperienza, che spero presto di poter replicare. È una questione di ritmo interno: insieme era come se ogni movimento, ogni gesto, fossero stati quelli da sempre. Un vero e proprio duetto, insomma”. Che un domani potrebbe anche vederli a ruoli invertiti: “Dirigere io Carlo? Mi piacerebbe moltissimo, soprattutto per sfiancarlo: vedere Carlo quando è stanco è una cosa che fa davvero ridere”, dice ancora Albanese.
Che nel film è Yuri Pelagatti, un attore di teatro che, traumatizzato dalla separazione, non riesce più a ricordare le battute in scena. Carlo Verdone è Arturo Merlino, un investigatore squattrinato che vive a casa della vecchia zia vedova. Yuri vuole le prove dell’infedeltà della ex moglie ed assume Arturo credendolo un super investigatore (quando in realtà, l’ultimo “caso” risolto è quello relativo alla fuga di un gatto domestico, felicemente ritrovato e riportato al proprietario, un generale interpretato per un breve e divertente cammeo dal regista Giuliano Montaldo). Per errore, Yuri e Arturo entrano in possesso di una misteriosa valigetta che contiene… un milione di euro! Una serie di guai e di rocambolesche avventure conduce a un finale imprevedibile.