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Con Trainspotting, 21 anni fa, il regista Danny Boyle ha dato vita al film culto degli anni 90. Il nuovo T2 Trainspotting, protagonista della Premiere berlinese, è un sequel a lungo aspettato dagli appassionati del primo. Danny Boyle torna con il cast originale per quelle strade scozzesi del distretto di Leith, nel quale vent’anni prima aveva realizzato il film che ha superato ogni sua aspettativa, portandolo al successo. Perché il sequel di un’icona? "Trainspotting fu un successo eccezionale, inaspettato. La differenza è che anche i più grandi successi prima o poi con il tempo sbiadiscono. Trainspotting no. I personaggi non sono mai sbiaditi. Sono rimasti presenti e vivi in una generazione, che oggi, a 40 anni, aspettava di sapere cosa è stato di loro“. Succede molto raramente con una storia, sia essa al cinema, o in un romanzo".
Si parlava di un remake già dieci anni fa. "Sì, ci avevamo pensato. Ma era troppo presto. I personaggi non erano invecchiati abbastanza. E l’effetto specchio di una generazione non era ancora convincente". Trainspotting 2 sicuramente fa l’effetto di una macchina del tempo per chi oggi ha l’età dei protagonisti. È un tuffo nel passato. Sembra, in realtà, che sia cambiato poco o nulla in questi vent’anni in Scozia. "Il punto è che, in molti casi, è cambiato poco o nulla in questi vent’anni in Scozia e in Gran Bretagna tout court. La località portuale di Leith, vicino Edinburgo, nonostante i tanti progetti di recupero annunciati, non è cambiata affatto. Questo film è anche la storia di sogni infranti. Per una generazione. E per un paese".
A proposito di sogni infranti, i personaggi sono tutti appartenennti alla classe operaia. Una classe, allora come oggi, lacerata dalla mancanza di lavoro e prospettive. Non ha avuto paura dei cliché con questo sequel? I personaggi rappresentano, in definitiva, l’elettorato che ha portato alla Brexit. O a Trump. "Non dimentichiamo che la Scozia ha scelto, con il 64% dei voti, di restare in Europa. C’è una dualità nel populismo, non solo del mio paese. Chi ha votato per la Brexit non ha resistito al potere del passato. Ha votato per una piccola Gran Bretagna. In Trainspotting 2 il passato ha bloccato le vite di quasi tutti i protagonisti. Il passato non va rimosso, né dimenticato, ma bisogna viverci in equilibrio". Trainspotting ha lanciato la sua carriera. Con Trainspotting 2 ritorna lì dove tutto è cominciato. Cosa c’è nel futuro dell’iconico regista Boyle? "Sto lavorando a due progetti di cui non posso dire nulla. Un progetto per la TV molto grande e a un musical ambientato a Berlino".