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L’hip hop è rivoluzionario. Lo sa bene il regista marocchino Nabil Ayouch che ha diretto Casablanca Beats (Haut et Fort), già selezionato in concorso a Cannes, e ora presentato al Med Film Festival. Il film racconta la storia di un ex rapper (Anas Basbousi) e del suo nuovo impiego presso un centro culturale a Casablanca (un centro che esiste veramente). Gli studenti (interpretati da attori non professionisti) cercheranno di liberarsi dal peso delle tradizioni per vivere il loro impegno civile attraverso la cultura dell’hip hop.
“È una storia in parte autobiografica. I ragazzi di quel centro mi hanno raccontato le storie delle loro vite e io mi sono messo in ascolto”, racconta il regista che ha anche scritto la sceneggiatura di questo film.
Ma l’arte in generale, e la musica e le canzoni nello specifico, possono aiutare nelle lotte contro il sistema e nel raggiungere determinati diritti civili? “Certamente”, risponde. “Ne ho la riprova ogni volta che incontro giovani che, con grande forza e potenza, si esprimono sia su temi sociopolitici più grandi di loro sia per raccontare la propria intimità. Penso davvero che la musica possa essere uno strumento di lotta e di resistenza”.
Strumento per quali argomenti? “La musica può affrontare diverse tematiche importanti. Può essere usata contro i populismi e i nazionalismi che imperano in questo momento e che dividono perché si basano sul concetto che le differenze tra le persone sono qualcosa di cui aver paura piuttosto che una ricchezza. Con questo film volevo dare voce alle persone ai margini e a una gioventù che è piena di sogni e di desideri e di speranze e anche alle donne che in certe parti del mondo hanno meno possibilità di esprimersi”.
Uno dei temi del film è proprio la libertà di espressione. E Nabil Ayouch ne sa qualcosa visto che nel 2015 il suo film Much Loved, presentato alla Quinzaine, fu vietato in patria “per oltraggio alla morale e pregiudizio al paese”.
“Nel mio paese come in tutti gli altri ci sono dei limiti a questa libertà- dice-. Tanti temi sono dei tabù. In Marocco principalmente riguardano gli argomenti legati alla religione, alla politica e al sesso, che è ancora una cosa sulla quale non ci si può esprimere liberamente”.
E infine conclude sui giovani. “I giovani di oggi sono militanti e impegnati, ma in modo molto diverso dalle generazioni precedenti. Mi impressiona sempre vedere la capacità dei ragazzi di mobilitarsi e combattere per delle cause anche più grandi di loro. È una gioventù che non ha paura, ma allo stesso tempo non è particolarmente speranzosa rispetto a un avvenire che non è particolarmente roseo. Penso che uno dei limiti dei giovani di oggi e delle loro lotte sia quello di farle quasi esclusivamente virtualmente, sui social e non per strada e nelle piazze come si faceva in altri periodi storici”.
Casablanca Beats uscirà in sala nel 2022 distribuito da Lucky Red.