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“Passare da scrittore a produttore a regista è stata una transizione naturale e appagante, ed è grazie al nostro team” afferma Simon Kinberg, figura di guida per gli X-Men cinematografici. Una sorta di Charles Xavier creativo, il cui ruolo è andato espandendosi nel corso degli anni, fino alla regia di X-Men Dark Phoenix, in uscita il 6 giugno prossimo.
“Questa nuova oscurità” aggiunge, “il realismo di Dark Phoenix è qualcosa cui gli attori sono abituati, che gli appartiene. Mi sono sentito supportato, è stato come lavorare in famiglia.” Ringrazia quindi i suoi attori, una squadra composta da nomi del calibro di James McAvoy, Michael Fassbender, Sophie Turner e, per questo capitolo, Jessica Chastain.
“È fantastico far parte di un film come Jean Grey” commenta Sophie Turner, stella de Il Trono di Spade, “che rappresenta non solo una potentissima mutante, protagonista delle vicende, ma anche un essere umano a 360 gradi e, a mio parere, una descrizione accurata di cos’è davvero una donna”.
Al riguardo, anche Jessica Chastain: “Non do molto credito agli Studios per il recente cambiamento di Hollywood, anche perché avrebbero potuto realizzare pellicole simili già molto tempo fa. Do merito al pubblico, è merito suo se Wonder Woman, Black Panther, Captain Marvel e ora questo capitolo degli X-Men sono divenuti realtà. Il pubblico ha reso molto chiaro che vuole vedere al cinema ogni tipo di eroi. E questo film rappresenta anche la rabbia femminile, contro lo stereotipo della donna priva di oscurità. Senza oscurità non c’è nemmeno la luce”.
Sull’importanza del cinema nel rappresentare questioni sociali, si esprime anche Michael Fassbender, nel ruolo del famigerato Magneto: “Non dimentichiamoci che gli X-Men sono nati nell’era dei diritti civili. Sono persone che si sentono escluse e spinte ai confini dalla società. Siamo sempre più sofisticati col tempo che passa, ma ricadiamo sempre in questa ‘tribalità’. È spaventoso, ma sono ottimista che le future generazioni e la loro forza positiva aggiusteranno le cose.”