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“Le protagoniste sono affascinanti, c’era ancora tanto da dire, per esempio dell’origine dei poteri magici di Elsa. Abbiamo deciso di rimanere fedeli a personaggi, non al primo Frozen: il futuro delle sorelle, ci hanno sorpreso per loro forza, possono arrivare ovunque ”.
Parola della regista e sceneggiatrice, nonché Chief Creative Officer dei Walt Disney Animation Studios Jennifer Lee, che insieme al regista Chris Buck e al produttore Peter Del Vecho ha presentato oggi a Roma il nuovo lungometraggio d’animazione Disney Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, che arriverà nelle sale italiane il 27 novembre.
Con loro anche alcune voci della versione italiana, ovvero Serena Rossi, che torna a interpretare la principessa Anna; Enrico Brignano, di nuovo Olaf; Giuliano Sangiorgi, che canta sui titoli di coda Nell’ignoto (Into the Unknown).
© 2019 Disney. All Rights Reserved.Nell’atteso sequel, Elsa (ancora con la voce di Serena Autieri) aiutata dalla sorella Anna intraprende un viaggio pericoloso ma straordinario oltre Arendelle per scoprire una verità nascosta sul passato: “E’ come il secondo atto di un musical di Broadway, c’è l’approfondimento dei personaggi in particolare con le canzoni”, osserva Buck, mentre Del Vecho puntualizza: “E’ se Elsa e avessero finito le superiori”.
“Totoro è stato fonte di ispirazione per i miei figli, per me Cenerentola, oggi Elsa e Anna sono spiriti che possono aiutare bambini e ragazzi nelle difficoltà”, dice Lee, focalizzando le due protagoniste: “Queste due donne non fanno balli e ricevimenti, hanno responsabilità da portare avanti. Non pensiamo troppo all’amore romantico che ci salva, ma a quello familiare”. Senza eludere temi pensanti, dalla tolleranza all’integrazione e al rispetto della natura: “Ascoltiamo il mondo, ne siamo parte, lo iniettiamo nel contesto del film, così come ne discutiamo con i nostri figli. E’ un messaggio fortissimo di speranza e ispirazione”, aggiunge Buck.
Non che le due sorelle siano perfette, anzi: “Hanno difetti, ma questo ci consente di sentirci uniti a loro”, precisa Del Vecho, mentre Lee evidenzia “la lotta tra amore e paura, conversare e non predicare, ovvero non dire agli altri come vivere”.
Venendo alle voci nostrane, Serena Rossi si dice “orgogliosa da donna di potere raccontare la forza dell’amore, i difetti, la fragilità e le paure di due giovani donne: l’amore può salvarci, l’amore per noi stessi innanzitutto, e qui ci si interroga sul passato laddove oggi si è tutti proiettati in avanti. Che dire, mi è venuta voglia di fare altro figlio e di chiamare mia sorella tutti i giorni”.
Da parte sua, Enrico Brignano ha “goduto per aver vinto provino, ma non sapevo nulla lato emozionale: tra il provino e il ruolo, mi è nata Martina, e mi ha sconvolto. Era un provino che ho fatto per lei, non per Disney, ed eccomi qui, Olaf, il pupazzo di neve che ama i caldi abbracci”.
Anche per il frontman dei Negramaro Sangiorgi vale la dimensione filiale: “Stellina ha un anno, prima dell’originale in cui non c’ero le faccio vedere questo Frozen 2, così che possa pensare ‘mio padre lavora per la Disney!’”.
Se tra cavalli d'acqua, salamandre di fuoco, giganti di pietra e spiritelli gli effetti speciali si fanno sentire, minor luce è sui personaggi maschili come già nel primo film: “Quando ci allontaniamo da Anna ed Elsa ci si distrae, sono loro i protagonisti, ma va detto che Kristoff è interessante e ha una scena di canto con un tributo al rock degli anni ‘80, e poi il padre, il tenente”, rintuzza Buck, con Lee a dargli man forte: “Tutti questi uomini sono eroi, anche i cattivi. E nessuno ha paura di aiutare le donne, non sono deboli”.
Se sul ventilato amore omosessuale per Elsa si è deciso di soprassedere: “Non era pronta, ha sulle spalle la responsabilità di un regno e - precisa Lee - deve gestire il suo enorme potere, di più non si può, lei ha amore per la sorella”, il secondo sequel ha più chance: “Un terzo atto? Ci scherziamo sempre, ce lo chiedono tutti, ma per noi girare un film come questo è un triathlon: siamo così contenti del traguardo, più in là della vacanza per ora non vediamo”.