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“Abbiamo studiato la partita originale con estrema attenzione. Il tennis doveva sembrare reale, anche al cinema, così abbiamo fatto allenare duramente Emma Stone e Steve Carell. Non hanno raggiunto il livello di Billie Jean King e Bobby Riggs, ma hanno fatto un gran lavoro. E noi non abbiamo dovuto utilizzare gli effetti speciali”. Jonathan Dayton, con Valerie Faris (sua compagna di vita), presenta a Roma La battaglia dei sessi, nelle sale italiane dal 19 ottobre distribuito dalla 20th Century Fox.
“Ricreare lo stile di gioco che si utilizzava nel ’73 non è stato facile. Ci hanno aiutato alcuni consulenti del settore, tra cui il vero allenatore di Bobby Riggs”, prosegue Dayton. “Abbiamo coinvolto Billy Jean King fin dall’inizio. Ha collaborato anche allo sviluppo della sceneggiatura, un po’ al montaggio, e ci ha seguito al Festival di Telluride. Lei è una persona molto positiva, una forza della natura, e la gente la rispetta. È stata molto felice del film”, aggiunge Faris.
La battaglia dei sessi ci riporta nel 1973, alla mitica partita tra i due fuoriclasse Billy Jean King, che lottava per l’uguaglianza delle donne in America, e Bobby Riggs, ex campione a riposo malato di gioco d’azzardo. Entrambi si dovevano confrontare con un rapporto amoroso complicato, specialmente Billie Jean, ancora alla ricerca di una propria identità sessuale. “Nel nostro mondo, siamo abituati a urlare in faccia ai nostri nemici, quindi abbiamo cercato di raccontare qualcosa di diverso. Tra i due sfidanti c’è un grande rispetto reciproco ed entrambi riconoscono il talento dell’altro. Dopo l’incontro sono diventati anche amici e hanno iniziato a volersi bene”, spiega Dayton.
La dimensione femminile è molto importante in una storia che vuole far riflettere sull’uguaglianza tra i sessi. “Ciò che più ci ha affascinato è la complessità di questa vicenda. Billi Jean era in prima linea per ottenere la parità di salario con gli uomini. Volevamo coinvolgere un pubblico molto ampio, per divertire con intelligenza e richiamare l’attenzione su un argomento che infiamma gli animi. Se un uomo prende un dollaro, una donna guadagna settantanove centesimi”, provoca Faris.
Poi interviene Dayton: “Volevamo andare oltre il tennis e la figura di Billie Jean, con il suo travaglio interiore per un’omosessualità repressa. La battaglia dei sessi è un film universale, che cerca di sensibilizzare su tematiche scottanti”. Anche nel 2017 ci vuole coraggio per fare coming out: “La strada è lunga, nonostante i molti passi avanti. Non tutti hanno la forza di dichiarare le proprie tendenze, specialmente chi ha una vita pubblica. Bisogna trovare l’onestà di parlarne apertamente, per scoprirsi liberi e senza pregiudizi”. E dopo quel piccolo classico che fu Little Miss Sunshine, la coppia statunitense ha tutte le carte in regola per emozionare ancora una volta.