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“Ogni libro ha due autori, quello che lo scrive e quello che lo legge. Io, finito il ruolo di scrittore, mi sono tirato indietro, e al film ho concesso libertà di modificare, purchè rimanesse intatto l’umore della narrazione, il suo spirito di fondo, la possibilità di far vedere come si affronta un dolore.” Così Massimo Gramellini alla presentazione di Fai bei sogni, liberamente ispirato sl suo romanzo omonimo (Ed. Longanesi) e diretto da Marco Bellocchio.
In sala dal 10 novembre prossimo in 250 copie distribuito da 01, il film si avvale di un cast che vede Valerio Mastandrea, Berenice Bejo, Guido Caprino, Barbara Rochi nei ruoli principali. Mastandrea è Massimo Gramellini da piccolo, il bambino cui muore la mamma all’età di 9 anni, innescando tutti gli avvenimenti successivi.
“Sono stato chiamato da Bellocchio all’improvviso – dice Mastandrea- l’argomento mi è sembrato subito interessante. La presenza di Bellocchio poi mi ha dato alcune garanzia: ho passato gli ultimi 15 anni a rispondere a domande sui miei personaggi e sul fatto che, finito il film, era naturale dimenticarli. Adesso posso dire che non è vero, che alcuni ruoli possono restarti attaccati anche dopo la conclusione delle riprese. Purchè, come in questo caso il copione affronti un tema indicibile”. Ancora rispetto alla versione filmica, Gramellini precisa: “Mi piace molto ilmodo in cui Bellocchio ha risolto le ultime 40 pagine, sula carta molto fitte di dialoghi e qui affidate al tuffo nella piscina. E poi è azzeccato il modo come viene disegnato il ruolo della televisione, anzi del televisore, un elettrodomestico presenza fissa nel salotto buono della borghesia italiana anni Sessanta”.
Gli sceneggiatori precisano di aver lavorato su un primo soggetto scritto da Bellocchio, ma poi di essersene staccati per dimenticarlo e tenere del libro ciò che somigliava di più al regista. Barbara Ronchi è la mamma di Massimo, ruolo centrale, “per il quale ringrazio molto Bellocchio e anche i due bambini che si sono alternati nell’interpretare Massimo da piccolo”.
Presenze importanti a punteggiare la storia sono affidate a Roberto Herlitzka nel ruolo del sacerdote della scuola dove va Massimo (“Bellissima esperienza, non è la prima con Bellocchio e spero di averne altre”), Pier Giorgio Bellocchio (“un onore lavorare con mio padre”), Miriam Leone (“Ho iniziato col provino, poi ho avuto la fortuna di essere già a Torino, e giravo un altro set la mattina e la sera ero con Bellocchio”. Nel film compaiono anche Fabrizio Gifuni, Emanuelle Devos, Piera Degli Esposti.