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“Sono la prima eroina ad avere il nome in cartellone, la prima protagonista donna nella storia della Marvel. Sono onorata. In passato ci sono state tante paladine, io mi inserisco nella tradizione e cerco di portarla avanti nel migliore dei modi. La mia speranza è che tutti ameranno Wasp, per noi e per le avventure a venire”. Così Evangeline Lilly (Wasp nella storia) presenta Ant-Man And The Wasp, il sequel di Ant-Man del 2015, sempre diretto da Peyton Reed. Il film uscirà nelle sale martedì 14 agosto distribuito da Walt Disney.
“Avevamo appena finito il primo capitolo che già stavo pensando al secondo. Ho contribuito a scrivere la sceneggiatura. Per sei mesi ci siamo chiusi in una stanza e abbiamo pensato a una linea narrativa, che è quella che vedete oggi al cinema”, spiega Paul Rudd, Ant-Man sul grande schermo.
Ant-Man And The Wasp è un cinecomic sul rapporto tra genitori e figli, sulla ricerca di una madre dispersa da tanti anni. I toni sono leggeri: “Abbiamo puntato sulla commedia, sulle risate. Volevamo che fosse l’avventura più divertente dell’Universo Marvel. La famiglia è al centro di tutto e poi la dinamica tra me ed Evangeline è perfetta. La nostra arma vincente è mettere persone ordinarie in situazioni straordinarie, attirando un pubblico giovane”, aggiunge Rudd. E sul suo personaggio: “Mi piace fare nuove esperienze, buttarmi nell’incredibile. Questa è stata una splendida sfida, che vorrei non finisse mai”.
Lui ha anche una bambina di otto anni. “Con lei gioco spesso con le bambole e i peluche. Facciamo finta di essere i professori in una classe di birbanti. Passo molto tempo con lei, penso di essere un uomo fortunato”.
Sul futuro non ci si può ancora sbilanciare. “Non sappiamo se ci sarà un terzo capitolo. È ancora un segreto. Posso solo dire di voler tornare a lavorare con Paul, anche perché avevo una cotta per lui fin dalle sue prime apparizioni”, scherza Evangeline Lilly. Poi torna indietro nel tempo: “Da ragazzina avevo tante fantasie, e una di queste era di essere Trilli, la fatina di Peter Pan. In un certo senso ho coronato il mio sogno con Wasp”.
E sul cinema: “Mi piace quello indipendente, magari anche un po’ strano, che si discosta completamente dai ruoli che interpreto. Sto parlando di Wes Anderson, dei fratelli Coen e di Darren Aronofsky. Amo tutti coloro che hanno uno sguardo particolare e uno spirito visionario”. Lilly è impegnata anche sul fronte umanitario. “A diciotto anni ho trascorso un periodo in una missione nelle Filippine, e adesso gestisco un’associazione che si occupa dei bisognosi in Rwanda. Ne vado particolarmente fiera”.