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È un posto difficile da dimenticare Mineral de Pozos (Stato di Guanajuato, nel cuore de El Bajío, Centro México). Con i suoi tre forni eretti dai Frati Gesuiti nel XVI secolo che come Piramidi si ergono sulla spianata di Santa Brigida e delle sue miniere ormai in disuso da tempo; con i suoi hotel boutique che sorprendenti si aprono, rivelandosi gallerie d’arte come Mi Casita; con i suoi ristoranti gourmet, come Aurum di Gabriela Gutiérrez París e Posada de las Minas; con i suoi incontri inaspettati, come con la poetessa statunitense Lorena Wolfman; con le sue strade acciottolate e polverose.
“Pueblo Fantasma” per la fuga della popolazione dopo che le miniere furono chiuse a inizio Novecento, Mineral de Pozos si è a poco a poco ripopolata fino a che nel 2012 è stata nominata “Pueblo Mágico”, riconoscendo ufficialmente quella magia che non ha lasciato indifferente neppure il mondo del cinema.
Ce lo racconta Martin González, studioso, organizzatore, “mistico sciamano” e direttore del Festival Internacional de Cine Independiente de Pozos (FICIP), che lo ha voluto caparbiamente 5 anni fa, e che è pronto a sostenerlo anche quest’anno giunto alla sua quinta edizione (12-15 ottobre).
“Dal 1966 il Pueblo Mágico di Mineral de Pozos è stato conosciuto dal mondo perché location di molti film. Per citarne alcuni: Pedro Páramo (1966), di Carlos Velo (dall’omonimo libro, capolavoro, di Juan Rulfo, ndr); Eréndira (1982), di Ruy Guerra, basata sul racconto di Gabriel García Márquez La increíble historia de la cándida Eréndira y su abuela desalmada, con Irene Papas; Furias bajo el cielo (1970), film western in salsa mexicana; Mal de piedra (1983), short film con Arturo Beristain, noto attore messicano; Dos crímenes (1995), di Roberto Sneider, con Damián Alcázar (molto conosciuto in México, per La ley de Herodes (1999), El Infierno (2010), La dictadura perfecta (2014), alla macchina da presa sempre lo sguardo al vetriolo di Luis Estrada); The Penitent (1988), di Cliff Osmond (storico attore di Billy Wilder alla sua prima e unica memorabile regia) con Raul Julia; L'Homme Au Masque D'or (1990), di Eric Duret, con Jean Reno; The Mask of Zorro (1990) di Martin Campbell, con Antonio Banderas, Anthony Hopkins, Catherine Zeta-Jones; Pancho Villa (2003), di Bruce Beresford, sempre Antonio Banderas nel ruolo di Pancho Villa”.
Una vocazione al cinema che non poteva rimanere inascoltata, tanto che ci conferma il direttore Gonzalez “Il FICIP è un punto d’incontro alternativo in cui convergono le nuove proposte del cinema indipendente nazionale e internazionale. È stato creato con l’obiettivo di diversificare l’offerta culturale e turistica di questo meraviglioso Pueblo Mágico”.