PHOTO
Addio al comico genovese Paolo Villaggio, creatore di Fracchia e Fantozzi. Aveva 84 anni.
Attore, sceneggiatore, doppiatore e scrittore, basso e tarchiato, grazie al suo carattere spigoloso misto ad una vena umoristica satirico-grottesca, Villaggio riusciva ad identificarsi nei personaggi da lui creati che hanno raggiunto un enorme successo.
Negli anni cinquanta entrava a far parte della compagnia goliardica Mario Baistrocchi (laboratorio di artisti emergenti, di cui hanno fatto parte anche Fabrizio De André, Enzo Tortora e Carmelo Bene) sia come autore dei testi sia che come presentatore.
Negli anni Sessanta iniziava
a lavorare come impiegato nell'azienda Cosider, ma continua a dilettarsi con il cabaret (si esibisce anche allo storico Derby Club di Milano). Sono quelli gli anni in cui viene scoperto anche da Maurizio Costanzo e del debutto in radio.
Nel 1968 approda in televisione portando le sue più celebri creazioni, dall'aggressivo professor Kranz ai demenziali Giandomenico Fracchia e Ugo Fantozzi. Vili e un po' presuntuosi, i suoi personaggi prendono spunto dalla realtà aziendale che lui ben conosce. Il successo televisivo gli apre le porte del cinema con la saga del 'tragico' ragionier Ugo Fantozzi, portato sullo schermo in ben dieci film dal 1975 al 1999 (diretto nei primi due episodi da Luciano Salce, nei successivi da Neri Parenti e nell'ultimo da Domenico Saverni).
Interprete nella sua carriera di circa 80 film, oltre a personaggi comici, ha interpretato anche cinema d'autore e teatro. Nel 1989 è diretto da Fellini nel suo ultimo film, La voce della luna, grazie al quale vince il David di Donatello; nel 1993 è il Colonnello Procolo nel Il segreto del bosco vecchio di Ermanno Olmi, con il quale ottiene il Nastro d'argento.
Nel 1992 Lina Wertmüller lo dirige nel ruolo di un maestro nel film Io speriamo che me la cavo, nel 1994 lavora con Monicelli in Cari fottutissimi amici. Nel 1993 vince il Leone d'oro alla carriera e nel 2000 gli viene assegnato al Festival di Locarno un Pardo onorario. Nel 2009 riceve il David di Donatello alla carriera.
Ha scritto numerosi libri - tra cui diversi incentrati sulle (dis)avventure del ragionier Fantozzi, ma anche altri romanzi e autobiografie - ed è stato molto amico del cantautore Fabrizio De André, per cui ha scritto i testi delle canzoni "Il fannullone" e "Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers".
Lascia la sua compagna di una vita, Maura Albites (sposata nel 1959) e i figli Elisabetta e Pierfrancesco.