Tra i giovani americani frequentanti l'istituto scolastico si distinguono i due amici Barney e Peyton. Il primo è tutto dedito, nel tempo libero dalle lezioni, ai suoi esperimenti nel laboratorio di botanica, l'altro corre dietro alle compagne di scuola che circuisce con tenacia degna di miglior causa. Per caso lo scienziato in erba viene in possesso d'una sostanza strana che gli comunica poteri telecinetici, mediante i quali sposta gli oggetti con il solo intervento della sua volontà. L'amico vorrebbe sfruttare la scoperta per scopi di lucro ad esempio per sbancare i proprietari d'una roulette in giochi d'azzardo, ma Barney, dopo aver momentaneamente ceduto alla proposta, si ritira dalla rischiosa e disonesta operazione. Tra un fenomeno e l'altro di telecinesi assistiamo intanto alle relazioni sentimentali dei due giovani con le rispettive amiche, alle quali non sembra vero di avere relazioni con personaggi destinati a diventar famosi. Durante il ballo di fine anno scolastico i poteri di Barney combinano guai a non finire, finché un casuale colpo alla testa non lo priva definitivamente della straordinaria facoltà. L'unica a non dolersene è la sua amica: ora i due giovani si dichiarano reciprocamente il loro amore sincero.
SCHEDA FILM
Regia: Robert J. Rosenthal
Attori: Robert Mandan - Walter Coolidge, Scatman Crothers - Dexter Jones, Jennifer Chaplin - La Belva, Merritt Burtrick - Gary Cooter, Greg Bradford - Robert, Roger Bowen - Il Padre Di Barney, Hilary Beane - Corinne, Scott Baio - Barney Springboro, Curt Ayers - Art, Sue Ane Alngdon - Rose Burnhart, Felice Schachner - Bernadette, Willie Aames - Peyton, Heather Thomas - Jane, Mews Small - La Madre Di Barney
Soggetto: Bruce Rubin, Robert J. Rosenthal
Sceneggiatura: Robert J. Rosenthal, Bruce Rubin
Fotografia: Daniel Pearl
Musiche: Charles Fox
Montaggio: Robert A. Ferretti
Altri titoli:
IL COLLEGE PIU' SBALLATO D'AMERICA
Durata: 94
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: NORMALE
Produzione: JEFFREY APPLE
Distribuzione: INDIPENDENTI REGIONALI (1983) - DOMOVIDEO
NOTE
CRITICA