L'esistenza di Rebecca viene completamente sconvolta dalla morte del suo amato Thomas. La ragazza, decisa a perseguire un suo incredibile sogno, per realizzarlo si rivolgerà alla moderna medicina senza considerare quali imprevedibili conseguenze verranno scatenate dal suo gesto...
SCHEDA FILM
Regia: Benedek Fliegauf
Attori: Eva Green - Rebecca, Matt Smith - Thomas, Peter Wight - Ralph, padre di Thomas, István Lénárt - Henry, Hannah Murray - Monica, La Fidanzata, Ruby O. Fee - Rebecca a 9 anni, Tristan Christopher - Thomas a 10 anni, Jesse Hoffmann - Thomas a 5 anni, Natalia Tena - Rose, Ella Smith - Molly, Wunmi Mosaku - Erica, Alexander Goeller - Marc, Gina Stiebitz - Dima, Adrian Wahlen - Eric, Lesley Manville - Judith, madre di Thomas, Jennifer Lim - Sig.ra Muju, Tina Engel - Medico, Amanda Lawrence - Insegnante
Sceneggiatura: Benedek Fliegauf
Fotografia: Péter Szatmári
Musiche: Max Richter
Montaggio: Xavier Box
Scenografia: Erwin Prib
Arredamento: Britta Albert
Costumi: Mariano Tufano
Altri titoli:
La matrice
Grembo
Durata: 107
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, 35 MM (1:2,35)
Produzione: RAZOR FILM PRODUKTION, INFORG STÚDIÓ, A.S.A.P FILMS, BOJE BUCK PRODUKTION, ARTE FRANCE CINÉMA, ZDF/ARTE
Distribuzione: BOLERO FILM (2012)
Data uscita: 2012-08-31
TRAILER
NOTE
- PREMIO «L'AMBIENTE È QUALITÀ DI VITA» ASSEGNATO DALLA GIURIA DEI GIOVANI AL 63. FESTIVAL DEL FILM DI LOCARNO (2010).
CRITICA
"Impazzano al festival tutti gli amori off-limits (...). Ma il tema più attuale è quello della clonazione metaforizzato in 'Womb', analitico, stimolante film ungherese di Benedek Flieugauf. Matrice o grembo dice il titolo (...). Non transige il regista di Budapest, non vuole trattare con religione e morale, ma alla fine l'amplesso madre-clone è consumato (...). Diviso a spicchi generazionali con dolce prefazione infantile e lumaca non protagonista, il film è inquietante favola, quasi un luogo mentale, un'affascinante provocazione che ricorda alcune follie anticipatorie di Ferreri e le lunari ansie di Bertolucci. In scenario primordiale di solitudine oceanica con palafitta (...), la storia non passa indenne né graficamente, né moralmente, né psicologicamente, anche perché è filtrata negli occhi selvaggi di Eva Green". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 8 agosto 2010)
"L'apologo ha valore universale: assieme a 'Splice' (...) mette in guardia dalla clonazione e dai pasticci genetici. Niente mostri, niente laboratori, solo una passeggiata verso la follia: l'orrore dei replicanti sta soprattutto nella mente che li pensa. Con Eva Green di 'Dreamers'e di James Bond, fotografia azzurra e gelida. Un'addetta al casting , specializzata per scovare bambini di strepitosa bellezza e lentigginosità." (Maria Rosa Mancuso, 'Il Foglio', 7 settembre 2010)
"I temi importanti- vita, morte, ricerca genetica- sono pretesti rispetto alla vicenda tra madre e figlio, preparata per arrivare a una meta scontata: l'incesto che poi non è vero incesto. (...) Flieugauf è ungherese, il cinema che fa (...) dichiara altre ambizioni visuali e tematiche a cui però per rispondere non bastano pomposi silenzi e un paesaggio meraviglioso che suggerisce oscuri misteri." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 10 agosto 2010)
"Spiacerà a chi proprio non riesce a digerire i fantafilm quando sono appesantiti da troppe pretese. Fliegauf si crede Tarkowsky, per ipotizzare un futuro libero dai lacci attuali (...) ci mitraglia di simboli e di metafore. E di non richieste bellurie visive." (Giorgio Carbone, 'Libero', 13 luglio 2012)
"Benedek non ha mai studiato cinema. Ha lavorato come aiutoregista in televisione. Qui affronta un tema delicato, la clonazione, vista attraverso la lente della fantascienza. (...) Per le riprese Fliegauf ha scelto un litorale vasto e piano, che dà la sensazione di un luogo senza tempo, dove Rebecca vive i suoi momenti più importanti con Tommy e poi sceglie di crescere suo figlio. La location principale è stata scelta vicino Sankt Peter-Ording, in Germania. Si trova sulla costa del Mare del Noni, sulla punta occidentale della penisola di Eiderstedt. 'Womb' racconta la clonazione come parte della vita quotidiana. Un po' come accade oggi con la chirurgia plastica o l'inseminazione artificiale. Film come 'Non lasciarmi', hanno affrontato il tema dallo stesso punto di vista e Fliegauf ha rifiutato di cedere a un punto di vista etico." ('Corriere dello Sport Roma', 31 agosto 2012)