Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri

Winnie the Pooh

USA 2011
Pooh è in cerca di un po' di miele ma non riesce a trovarlo e per questo si reca a casa dell'amico Christopher Robin. Giunto sul posto, però, invece dell'amico trova un biglietto che non riesce a leggere e chiede aiuto agli altri abitanti del Bosco dei 100. L'interpretazione della nota darà vita a un equivoco che metterà in moto una serie di situazioni bizzarre di cui resterà vittima lo stesso Pooh. Sarà Pimpi a risolvere la situazione ad aiutare l'amico.
SCHEDA FILM

Regia: Stephen J. Anderson, Don Hall

Attori: John Cleese - Narratore (V.O.

Soggetto: A.A. Milne - personaggi

Fotografia: Julio Macat

Musiche: Robert Lopez, Kristen Anderson-Lopez, Henry Jackman

Montaggio: Lisa Linder

Durata: 65

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Specifiche tecniche: (1:1.85)

Tratto da: personaggio creati da A.A. Milne

Produzione: WALT DISNEY ANIMATION STUDIOS, WALT DISNEY PICTURES

Distribuzione: WALT DISNEY STUDIOS MOTION PICTURES, ITALIA

Data uscita: 2011-04-20

TRAILER
NOTE
- PRODUTTORE ESECUTIVO: JOHN LASSETER.
CRITICA
"Tutti coloro che hanno bambini sanno bene che nella vita dei loro piccoli, prima o poi, arriva inesorabile la 'fase Winnie the Pooh'. Un momento cioè in cui nel loro immaginario ancora tutto da costruire sembra non esista altro che quell'orsetto goloso e un po' tontolone, amico degli animali del Bosco dei Cento Acri. Uno dei personaggi più redditizi della storia della letteratura. (...) La forza e la ricchezza di questi personaggi classici è proprio quella di essere senza tempo, immutabili negli anni, ma in questo film si è deciso di renderli più contemporanei nell'umorismo, avvicinando situazioni e dialoghi a quelli che i bambini di oggi possono sperimentare tutti i giorni, a casa e all'asilo. Le caratteristiche dei protagonisti però non si toccano: Winnie the Pooh, dolce e gentile, rappresenta l'innocenza infantile; il maialino Pimpi vive le paure tipiche dei più piccoli; il saltellante Tigro ne incarna l'esuberanza, l'asinello Ih-Oh il pessimismo, il gufo Uffa l'inevitabile egocentrismo, il canguro Kangu il bisogno di calore e affetto. Un piccolo zoo in cui tutti, non solo i più piccoli, possono ritrovare il carattere che più gli appartiene." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 aprile 2011)

"Proprio lui, l'orsetto goloso della Disney che non compariva sul grande schermo dal 1977. La Disney ha voluto riesumarlo non solo per far compiere ai ragazzi del 1977 un'immersione del tempo perduto, ma anche per festeggiare degnamente la quota 50 nella produzione dei suoi lungometraggi animati." (Giorgio Carbone, 'Libero', 20 aprile 2011)

"Winnie, affamato, va alla ricerca del miele ma finirà inevitabilmente per essere coinvolto nelle disavventure dei suoi divertenti amici. Tutti i genitori con figli piccoli devono fare i 'conti', prima o poi, con Winnie the Pooh ed suoi compagni, i personaggi Disney che vivono nel Bosco dei Cento Acri. Ecco, allora, che per Pasqua arriva la consacrazione su grande schermo (non è la prima volta) del simpatico orsetto, finalmente priva di 3D ed invenzioni computerizzate ma restituita, nell'immagine, all'essenza pura e classica del tradizionale cartone animato." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 22 aprile 2011)

"Ecco un sorprendente ribaltamento dell'hi-tech dell'animazione nostra contemporanea in un'immagine delicata, sfumata, ma assai curata, in sintonia con i personaggi morbidi e ingenui dei disegni di Milne che si era ispirato ai pupazzi del figlio. L'orsetto Winnie sospeso tra dubbi e fraintendimenti, Ih-Oh così depresso che sbatte contro gli alberi, ma poi si lascia sollevare da un palloncino, e anche l'avventura di riportare la coda al povero asinello come fosse l'obiettivo di un'infantile operazione di polizia, distaccano questo lavoro della Disney in un momento di pausa, di gioco e di tempi giusti che l'infanzia, e un po' tutti, abbiamo bisogno tra il frastuono delle aggressioni multimediali. Produce e controlla tutto il Lassiter di 'Toy Story' e 'Alla ricerca di Nemo'." (Silvio Danese, 'Giorno-Carlino-Nazione', 22 aprile 2011)

"Ritorno all'antico per la Disney che, in un provvisorio abbandono del campo del 3D di cui è stata promotrice, propone un cartone d'altri tempi sia per la qualità artigianale del disegno, sia per lo spirito di fedeltà al testo base. Si tratta di 'Winnie the Pooh', un classico dell'infanzia risalente al 1926: quando lo scrittore Milne decise di pubblicare le storie inventate per il figlioletto, ispirandosi ai suoi pupazzi di pezza a partire dall'ormai celeberrimo orsacchiotto sempre affamato di miele. Dell'originale, il film conserva le immagini pastellose dell'illustratore Shepard e i divertenti (e anche didattici) giochi linguistici, sottolineati dal fatto di interpolare nel racconto brani di pagina. II tutto è molto tenero e perfetto per il pubblico ormai trascurato dei piccini piccini." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 22 aprile 2011)