Wilde Salomé

4/5
Al Pacino insegue l'eterno desiderio dell'Arte: dichiara fallimento, ma riesce nell'impresa. Da applausi

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USA 2011
"Salomé" è il più controverso lavoro di Oscar Wilde: a seguito dello scandalo da cui fu investito il suo autore, ne fu proibita la rappresentazione nella Londra di fine XIX secolo. Questa brillante storia di lussuria, avidità e vendetta, racconta la leggenda del Re Erode, del suo folle e perverso desiderio per la giovane figliastra Salomé che, a sua volta, cerca di sedurre Giovanni Battista. L'adattamento di Wilde ha generato svariate trasposizioni artistiche, inclusa un'opera di Richard Strauss, e ha influenzato il lavoro di grandi musicisti, tra cui Nick Cave e gli U2. Al Pacino, con "Wilde Salomé", porta al cinema la propria versione teatrale di questa controversa opera. Pacino descrive le difficoltà e i problemi derivati dalla doppia sfida di mettere in scena il dramma a Los Angeles e di partecipare alla scoperta di una nuova stella, Jessica Chastain, nel ruolo di Salomé. Tenta anche, con grande impegno, di comprendere il bisogno, la necessità di Oscar Wilde, di esprimere qualcosa di assolutamente diverso rispetto a quanto scritto fino a quel momento; ma soprattutto, cerca di portare sul grande schermo un insolito e sorprendente viaggio dentro il cuore e l'anima del grande capolavoro dello scrittore britannico. Una visione profonda della letteratura, politica, religione, violenza e sessualità, da parte di uno dei più grandi artisti del nostro tempo.
SCHEDA FILM

Regia: Al Pacino

Attori: Al Pacino - Se stesso/Re Erode, Jessica Chastain - Salomé, Kevin Anderson - Se stesso/Giovanni Battista, Estelle Parsons - Se stessa, Roxanne Hart - Erodiade, Joe Roseto - Se stesso/giovane Siriano/Narraboth/capitano delle guardie, Barry Navidi - Se stesso, Merlin Holland, Bono , Gore Vidal, Tom Stoppard, Tony Kushner

Sceneggiatura: Al Pacino

Fotografia: Benoît Delhomme, Robert Leacock, Denis Maloney, Jeremy Weiss

Musiche: Jeff Beal

Montaggio: Roberto Silvi, David Leonard (II), Pasquale Buba, Stan Salfas

Costumi: Shukkun Hue

Effetti: Dion Hatch, Digiscope

Altri titoli:

Salomaybe?

Durata: 88

Colore: C

Genere: DRAMMATICO DOCUMENTARIO

Tratto da: ispirato all'opera "Salomé" di Oscar Wilde

Produzione: BARRY NAVIDI E ROBERT FOX PER BARRY NAVIDI PRODUCTIONS, SALOMÉ PRODUCTIONS LLC, IN COPRODUZIONE CON ENRICA DE BIASI E PIERLUIGI NAVONI PER BUENA ONDA INTERNATIONAL

Distribuzione: DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE (2016)

Data uscita: 2016-05-12

TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 68. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2011), HA OTTENUTO IL PREMIO QUEER LION (ASSOCIAZIONE CINEMARTE).
CRITICA
"Come 20 anni fa in 'Looking for Richard' dove il Riccardo III scespiriano era l'esca per un discorso fra realtà e finzione, cine e teatro, Diderot e Stanislavskij, Pacino provando la 'Salomé' di Wild e affronta ancora il limbo misterioso dell'attore ossessionato dal personaggio che sta per incontrare, qui Erode. (...) Pacino fa debuttare Jessica Chastain (...) con una marcia in più mai banale e parte sulle orme di Oscar, nei luoghi che gli appartennero, ma soprattutto esplora dentro di sé, con l'intelligenza ansiosa che gli è congeniale, l'inconfessabile che è in noi, il peso del dolore e la sua faticosa ricostruzione." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 12 maggio 2016)

"II gioco di parole tra 'wild' e 'Wilde' è la chiave del film: la 'selvaggia' Salome (...) esegue la danza dei sette veli (...) mentre Oscar Wilde (...) va incontro al suo destino affrontando il carcere per omosessualità. (...) 'Wilde Salomé' è un progetto che evoca immediatamente 'Looking for Richard' (...). Anche qui l'attore assembla scene teatrali, documentario, prove, discussioni; spingendo di più, però, sulla biografia del drammaturgo. (...) Se il progetto multimediale non manca d'interesse, il film è tuttavia un po' diseguale, un po' - come dire? - disorganizzato. Allo spettatore selezionarne le parti migliori, che sono soprattutto quelle sceniche." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 12 maggio 2016)

"Alla Mostra di Venezia 2011, venne travolto dagli applausi: a ragione. La terza prova dietro la macchina da presa di Al Pacino ripesca la Salomè (...) di Oscar Wilde e ne fa materia d'artista, ovvero riflessione partecipata sull'ossessione per la bellezza. Tranquilli, nulla di pesante, bensì un docufilm pensante, che intorno a Salomè assembla work in progress, backstage e reading ed esalta l'alchimia tra Pacino e Jessica Chastain. Mettendosi allo specchio, ovviamente forte del suo essere narciso, Al inquadra lo scarto tra teoria e prassi, intenzione e azione, progetto e risultato parlando di sé e insieme di ciascuno di noi: arte e vita, amore e morte, violenza e creazione, tutto è contemplato, nulla compiuto. Avercene di 'mattattori' come Al, 'mattautori' come Pacino: se lo amate, non perdetelo. Applausi, ancora." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 12 maggio 2016)

"E' un po' folle ma funziona la scommessa di Al Pacino. Portare sullo schermo la 'Salomé' di Oscar Wilde, fondendo letteratura, teatro e cinema. Il divo, sempre più narciso, qui anche sceneggiatore e regista, si moltiplica per tre (...). Riservando all'affascinante Jessica Chastain il ruolo della vendicativa Salomé (...)." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 12 maggio 2016)

"Fondere l'opera teatrale e il cinema. Al Pacino (...) propone un omaggio appassionato a Oscar Wilde e, soprattutto, al palcoscenico. (...) un intelligente documentario con affascinanti momenti cinematografici, che ruota intorno alla personalità di Pacino (...) sulle tracce di Wilde (...)." (Al. Cal., 'Avvenire', 13 maggio 2016)