Ai primi tepori primaverili il giovane Stepan Voivodin, finito in carcere per una rissa, torna al villaggio natale, accolto festosamente dai vecchi genitori, dalla sorella e dal fratello Vassia (il solo, dei maschi, che sia rimasto in campagna: Ignat e Maxim, infatti, lavorano a Mosca, l'uno come insegnante di educazione fisica, l'altro come operaio). Nel bel mezzo della festa un poliziotto preleva Stepan, che non è stato liberato per buona condotta, come ha raccontato, ma è evaso. Qualche tempo dopo Maxim riceve una lettera della madre, con la quale la donna, malata, lo prega di procurarle una medicina che si trova soltanto a Mosca. Il giovanotto va di farmacia in farmacia, ma la medicina è introvabile. Gliela procura, finalmente, grazie alle sue conoscenze, il fratello Ignat, che il giorno dopo parte con la moglie "cittadina" per il villaggio, da cui manca da tempo. Il padre lo rivede prima con gioia, poi con palese diffidenza: non gli garbano i suoi nuovi modi; la città, è chiaro, lo ha guastato. Quanto migliore appare, agli occhi del vecchio, la scelta di Vassia!; il quale continua il lavoro che fu già di suo nonno. Giunge, infine, una lettera di Stepan, che annuncia la sua prossima liberazione. Vassia la legge ai compagni, tra i quali qualcuno commenta: "E' colpa sua. Poteva vivere come si deve". E Vassia, di rimando: "E come si deve?".
SCHEDA FILM
Regia: Vassili Sciukscin
Attori: Grakhova, Leonid Reutov, Vsevolod Sanaev, Vittore Shakhov - Stepan, M. Kuravlev, Alexei Vanin
Soggetto: Vassili Sciukscin
Sceneggiatura: Vassili Sciukscin
Fotografia: Valeri Ginzburg
Musiche: Pavel Chekalov
Durata: 93
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Produzione: STUDIO "M. GORKI" (1965)
Distribuzione: ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO (1977) - GENERAL VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI.
NOTE
LUNG: 2525 METRI.
CRITICA