In un paese della Lucania regna la miseria e gli uomini, giovani o anziani che siano, sono costretti a svendere le proprie braccia al cinico rappresentante del latifondista locale. Siamo nel novembre del 1936. Il banditore attraversa il villaggio dando la notizia che lo Stato pagherà tutti coloro che, arruolatisi come militari volontari, accetteranno di recarsi in Africa Orientale come colonizzatori. Tra quelli che accettano c'è il giovane Antonio Stella, che ha combattuto in Abissinia, l'anziano Giuseppe Panedigrano, il timido Nicola Notarianni e altri paesani, alcuni dei quali devono ricorrere a stratagemmi per superare le prove dell'arruolamento. Quando sono ormai in navigazione nel Mediterraneo, i "volontari" scoprono che la loro destinazione è Cadice dove, una volta sbarcati, devono dirigersi a Malaga, quindi verso Madrid. La necessità di sopravvivere li costringe ad accettare le dure regole della guerra: uccidere o essere uccisi. Solo Nicola rischia e diserta. Ma un poco alla volta, trovandosi di fronte a italiani che militano nelle file dei Rossi, le crisi di coscienza aumentano. Il povero Panedigrano muore. Antonio, rimpatriato senza un braccio, riprende il miserabile bracciantato per quattro soldi.
SCHEDA FILM
Regia: Alberto Negrin
Attori: Michele Placido - Antonio Stella, Vito Passeri - Nicola Notarianni, Werner Di Donato - Sergente del fascio, Severino Stella - Padre di Antonio, Caterina Ventura - Madre di Antonio, Cristoforo Chiapperini - Caporale, Pietro De Vito - Giuseppe Panedigrano, Luigi Porzia - Il banditore, Pasqualino Di Turi - Natale Cuda, Erasmo Lo Presti - Giseppe Tarzia, Pasquale D'Ambrosio - Gregorio Mendicino, Natale Nazzareno - Sergente, Marino Cenna - Vito Tataranni
Soggetto: Alberto Negrin
Sceneggiatura: Alberto Negrin
Fotografia: Giancarlo Ferrando
Musiche: Egisto Macchi
Montaggio: Paolo Boccio
Scenografia: Antonio Capuano
Costumi: Maria Bono
Durata: 99
Colore: C
Genere: GUERRA
Specifiche tecniche: TECHNOSPES
Produzione: GIULIO SCANNI PER RTR IN COLLABORAZIONE CON RAI TV
Distribuzione: TITANUS
CRITICA
"Il film, opera di un regista televisivo e prodotto dalla RAI, parte da un disegno originale e non privo di stimoli più sociali che politici: la miseria e l'ignoranza che costringono alcuni 'disgraziati' ad un'avventura bellica dalla quale sono distanti per l'innato spirito pacifista e per l'assoluta carenza di coscienza politica. Da questa impostazione nascono le tematiche subordinate delle mistificazioni del fascismo e del depresso italiano contro il depresso spagnolo, nonché quella dell'italiano contro l'italiano in terra straniera. La realizzazione, tuttavia, merita appunti tanto dal punto di vista stilistico quanto da quello dottrinale. Tecnicamente il film risente della povertà di mezzi che solo a tratti il regista è riuscito a elevare a simbolo espressivo; ma di raro la narrazione perde ritmo e quasi sempre la guerra di Spagna appare sotto forma di scaramucce (anche le ambientazioni spagnole sono evidentemente non credibili)." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 85, 1978)